Il consiglio di amministrazione di Biesse spa – società attiva nel mercato delle macchine e dei sistemi per la lavorazione del legno, vetro e pietra – ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre scorso.
Durante i 12 mesi del 2008, il gruppo di Pesaro ha conseguito i seguenti risultati: ricavi netti consolidati per 454,3 milioni di euro (-2,5 per cento rispetto al medesimo periodo del 2007); valore aggiunto pari a 167,5 milioni di euro (-8,5 per cento rispetto al medesimo periodo del 2007) con un’incidenza sui ricavi del 36,9 per cento; Ebitda pari a 56,6 milioni di euro (-28,5 per cento rispetto al medesimo periodo del 2007) con un’incidenza sui ricavi del 12,5 per cento; Ebit per 35,0 milioni di euro (-46,4per cento rispetto al medesimo periodo del 2007) con un’incidenza sui ricavi del 7,7 per cento; utile ante imposte per 31,3 milioni di euro (-50,1 per cento rispetto al medesimo periodo del 2007) con un’incidenza sui ricavi del 6,9 per cento; utile netto pari a 19,7 milioni di euro (-52,6 per cento rispetto al medesimo periodo del 2007) con un’incidenza sui ricavi del 4,3 per cento.
Al 31 dicembre 2008 la posizione finanziaria netta del gruppo risulta negativa e pari a 26,7 milioni di euro in peggioramento rispetto al valore registrato al 30 settembre 2008 e a fine 2007 rispettivamente per 4,3 milioni di euro e per 27,8 milioni di euro. L’indebitamento netto a fine 2008 è stato influenzato, oltre che dal progressivo deterioramento del quadro macro, anche da componenti straordinarie quali dividendi per 12 milioni di euro e buy back per oltre 6,8 milioni di euro.
La crisi economica e finanziaria mondiale in atto ha investito il settore delle macchine per la lavorazione del legno. L’andamento negativo degli ordini, che caratterizza il settore da inizio anno, ha registrato un picco nettissimo nel quarto trimestre, investendo in egual misura sia il mercato estero che quello interno. La consueta indagine svolta da Acimall sulla base di un campione statistico rappresentante l’intero settore, mostra un calo degli ordini del 38,8 per cento. Più in particolare, gli ordini esteri hanno avuto una flessione del 39,2 per cento, mentre, sul mercato italiano, il cedimento registrato è stato pari al 37,8 per cento.