Il quarto trimestre 2009 mostra i primi segnali di una ripresa economica nel settore delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno. Una buona notizia che, per quanto ancora di portata contenuta, permette di guardare ai pre-consuntivi 2009 e alle previsioni 2010 con un maggiore ottimismo. L’aumento di fiducia dei mercati esteri rende infatti plausibile un miglioramento per i prossimi mesi, anche se tornare ai livelli produttivi pre-crisi è da considerare un obiettivo di lungo periodo, che dovrà necessariamente passare attraverso processi di innovazione sia strutturale che strategica.
Ma veniamo ai dati: la consueta indagine, svolta sulla base di un campione statistico che rappresenta l’intero settore, mostra un aumento della produzione del 5,5 per cento sull’analogo periodo dell’anno precedente (ordini dall’estero più 17,6 per cento gli ordini dall’estero, meno 22,4 per cento gli ordini dall’Italia.
Sostanziale stabilità per i prezzi, mentre il portafoglio ordini, al termine del quarto trimestre 2009, sono indicati dal campione attorno a 1,8 mesi.
L’indagine qualitativa: il 47 per cento degli intervistati indica un andamento negativo della produzione negli ultimi tre mesi del 2009, il 39 per cento parla di stabilità e solo il 14 per cento dichiara un livello produttivo in crescita.
L’occupazione è stazionaria nel 46 per cento del campione, in calo nel restante 54.
Le giacenze risultano stabili nel 61 per cento dei casi, in diminuzione nel 28 e in crescita nel rimanente 11 per cento.
L’indagine previsionale delinea quelle che potrebbero essere le dinamiche di breve periodo: nonostante la stagnazione produttiva coinvolga la maggior parte delle imprese, ci si aspetta un recupero dei mercati esteri colpiti dalla crisi economica mondiale. Secondo il 32 per cento degli intervistati nel prossimo periodo gli ordini dall’estero registreranno un aumento, mentre per il 64 per cento rimarranno stazionari. Il restante 4 per cento crede in un ulteriore calo (saldo pari a 28). Per il mercato interno il 14 per cento del campione indica una tendenza alla diminuzione, il 68 per cento crede in un livello stabile, mentre il 18 per cento prevede un aumento (saldo pari a 4).