Il futuro del patrimonio boschivo

La salvaguardia del patrimonio boschivo è al centro di un dibattito nazionale che punta a costruire e diffondere una nuova cultura della gestione e fruizione del territorio, che riconosce nella risorsa boschiva uno strumento essenziale per affrontare le sfide climatiche globali, un ricco contributo allo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e in generale dell’industria italiana. È quanto è emerso durante la dodicesima edizione della Giornata del Bosco, tenutasi il 18 maggio presso la tenuta presidenziale di Castelporziano a Roma, promossa dall’Associazione forestale italiana e dalla Consulta nazionale per le foreste, il legno e la carta. 

Questione chiave al centro della Giornata del Bosco è stata la necessità di valorizzare sempre di più il patrimonio forestale italiano, promuovendo la regolamentazione del mercato, il miglioramento della normativa di settore e l’incentivazione degli interventi sul bosco, una ricchezza che si esprime in qualità riconosciute quali la produzione di energia pulita, la salvaguardia della biodiversità, la limitazione dei processi di erosione del suolo, oltre che la produzione di materie prime rinnovabili ed ecocompatibili.
 
In questa strategia condivisa di gestione e valorizzazione delle aree boschive – afferma Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo – si inserisce l’impegno della Federazione, che da anni sostiene progetti di salvaguardia a lungo termine dei boschi, risorsa vitale per il nostro paese e patrimonio da salvaguardare e sviluppare. FederlegnoArredo si batte da anni per la definizione di una nuova politica forestale, associata a un rinnovamento normativo che promuova a livello nazionale un utilizzo efficace ma soprattutto sostenibile delle risorse forestali e che permetta alle aziende del comparto di non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento a scopi industriali. In Italia, infatti, è stato evidenziato negli ultimi anni un aumento considerevole della superficie boschiva, che oggi si aggira sui 10,5 milioni di ettari. Eppure, nonostante ciò, il nostro paese si attesta ai primi posti fra quelli che importano legname”.
 
Nel corso del dibattito, é emersa l’urgenza di impegnarsi nella promozione di una maggiore conoscenza della materia prima legno, della filiera, dell’importanza dei boschi e delle eccezionali prestazioni del legno, nonché delle proprietà ecosostenibili di rinnovabilità e riciclabilità della carta, una ricchezza dall’alta versatilità e diversità di impiego.
 
Un bosco vecchio, asserisce Paolo Bortolotti, presidente dell’Associazione forestale italiana − certamente anche in senso metaforico, deve potersi ringiovanire attraverso una nuova e partecipata cultura forestale che ha bisogno della passione dei giovani, della loro volontà di contribuire alla costruzione di un nuovo modello di crescita e di vita collettiva, culturale, sociale ed economica, che sappia cogliere le evidenti propensioni innovative di questo settore, gravemente trascurato negli ultimi decenni. Crescere insieme, giovani forestali e imprenditori per rinnovare il bosco anche attraverso un cambiamento di atteggiamento nella sua gestione e valorizzazione”.
 
La storia e l’economia italiana da 150 anni è fatta anche di carta e di cartone – afferma Paolo Culicchi, presidente di Assocarta – per “trasportare” le idee, proteggere le merci e dare ad ognuno di noi comfort, igiene, cultura, informazione, protezione e creatività. Il nostro Paese infatti pur distinguendosi in alcune produzioni particolari come le carte tissue, quelle per imballaggio e le grafiche di maggiore qualità, produce tutte le tipologie di carta che assolvono proprio alle funzioni sopracitate”.
Il futuro del patrimonio boschivo ultima modifica: 2012-06-25T00:00:00+00:00 da admin