Sicam al via!

Con un paio di novità – l’ingresso dal padiglione 9 e i nuovi parcheggi – torna l’appuntamento con il Salone internazionale dei componenti, semilavorati e accessori per l’industria del mobile.
  
Già, due novità abbiamo scritto. Di una, quella del nuovo ingresso, siamo certissimi e leggerete fra poco. Dell’altra diciamo che ci sono buone probabilità ma solo nel momento in cui questo articolo sarà letto ogni dubbio sarà svanito. Già perché i nuovi parcheggi – attesissimi per una fiera che non ha praticamente difetti, fatto salvo la cronica mancanza di parcheggi che si possano definire tali, specialmente se piove – la città dovrebbe avere finalmente provveduto: 700 posti auto nei pressi del padiglione 1, verso l’autostrada per intenderci. L’unico problema è che a settembre quasi scaduto nessuno ha ancora provveduto al collaudo. E senza collaudo Giobbi e i suoi dovranno ancora una volta pregare che almeno il tempo regga.
 
LA FIERA
Ma questo è il contorno. La pietanza è che Sicam ancora una volta veleggia verso una buona edizione. Ce lo ha confermato Carlo Giobbi, patron dell’evento, che abbiamo incontrato negli uffici di Exposicam a Milano.
 
“Siamo indubbiamente molto contenti”, ha esordito. “A oggi contiamo su oltre 500 espositori, qualcuno in più rispetto ai 498 del 2014. “Tenga conto che il 90 per cento dei nostri espositori sono dei fedelissimi che confermano la loro presenza da una edizione all’altra, l’80 per cento addirittura entro dicembre, ovvero a meno di sei settimane dalla conclusione della fiera. Credo siano dati che si commentano da soli”.
 
Vero, una soddisfazione che, pur tn termini numerici contenuti, comprende anche la crescita dello spazio espositivo (13.200 metri quadrati netti venduti, qualche centinaio in più rispetto alla passata edizione). Quest’anno tutto il comprensorio fieristico sarà occupato, dal padiglione 1 fino al 9, ovviamente fatta la tara dei servizi, da sempre uno dei punti di forza dell’evento “tutto compreso”, nel senso che espositori e visitatori trovano tutto ciò di cui hanno bisogno e devono pensare solo ed esclusivamente ai loro affari.
 
“Al padiglione 9 abbiamo deciso di aggiungere un nuovo ingressoci dice Giobbi – che permetterà a chi arriva dalla città ed è già registrato di accedere velocemente al quartiere fieristico. Un ingresso che si aggiunge a quello centrale – al padiglione 5, che è l’unico da dove gli utenti non ancora registrati potranno accedere alla fiera – e alla più recente apertura dell’ingresso al padiglione 1, nella zona dei parcheggi verso le vie di grande comunicazione.
A questo proposito posso dirle che le preregistrazioni indicano un andamento positivo dell’interesse dei visitatori, soprattutto dall’estero.
Crediamo che l’edizione 2015 confermerà ancora una volta la validità del nostro progetto, reso ancora più forte e attraente della presenza di tutti i protagonisti di ogni comparti. Non vorrei sembrare presuntuoso, ma Sicam è una eccellenza italiana a cui le imprese e gli operatori di tutto io mondo prestano la massima attenzione.
Noi lavoriamo con la stessa passione e lo stesso impegno di sempre, convinti che ci sia sempre qualcosa da aggiungere, qualcosa da migliorare per dare ancora più soddisfazione a espositori e visitatori. Ma mi consenta di dire ai lettori di Xylon che io credo che che Sicam non abbia più nulla da dimostrare e che la sua storia sia una riprova che il voler offrire un luogo elegante, confortevole, con una formula “chiavi in mano” per chiunque lo frequenti sia esattamente ciò di cui il mercato ha bisogno. Fare in modo che ci entra nei corridoi di Pordenone debba pensare solo al proprio business è sempre stata la nostra ricetta segreta”, aggiunge Giobbi sorridendo.
 
Una formula che funziona, che raccoglie consensi e che ha fatto della città di Pordenone la seconda capitale mondiale delle forniture e dei semilavorati per l’industria del mobile, una situazione sulla quale – diciamolo – non avrebbero scommesso in molti. E invece a far le cose bene si vince, nonostante tutto e tutti.
E allora dal 13 al 16 ottobre ci si vede a Pordenone, che l’anno scorso ha richiamato 17mila visitatori, di cui ben il 33 per cento stranieri. La formula è quella di sempre con l’unica e già ricordata nota dolente dei parcheggi, questione non certo imputabile agli organizzatori.
“Se la città, gli amministratori non capiscono che ci sono dei patrimoni per i quali ci si deve impegnare a fondo…”, puntualizza il patron di Sicam. Che aggiunge: “Forse non tutti sanno dov’è Pordenone, eppure in ottobre ci arriva gente da 95 Paesi. E non parliamo di inviti o altre formule, ma di operatori che hanno deciso di acquistare un biglietto aereo e di venire a visitare Sicam per vedere cosa c’è di nuovo.
Ecco, se posso trovare un piccolo neo in tutto ciò è il fatto che spesso siamo più apprezzati dagli espositori stranieri, che riconoscono oramai da anni la nostra importanza e l’internazionalità della nostra rassegna, che dagli italiani. Per carità, è un discorso che vale per una sparuta minoranza, ma ci spiace non comprenderne il perché…”.
 
“L’Italia del mobile rimane attraente – prosegue Giobbi – perché se è vero che il cambiamento economico degli ultimi anni non è stato indolore è altrettanto vero che siamo sempre uno dei Paesi di riferimento e, grazie soprattutto all’export, nelle primissime posizioni nella classifica dei Paesi produttori. Se poi guardiamo alla qualità diventa ancora più evidente che di cose da vedere e da vendere a Pordenone ce ne sono e ce ne devono essere davvero molte!
Per questo a Pordenone possiamo contare sulla presenza dei trend setter di tutti i comparti e non smetterò mai di ripetere che quanto un evento ha certi protagonisti i visitatori non mancheranno di certo! Quello che dispiace è che alcune, per quanto pochissime, aziende italiane di primo piano e che magari hanno la propria sede a pochi chilometri di distanza hanno deciso di non recepire il messaggio…”.
 
D’accordo, Sicam non sarà un plebiscito, ma è cereto che saranno quattro giorni intensi. Da segnalare un maggiore interesse delle aziende del decorativo, con la prima partecipazione di leader come Cleaf o Abet Laminati e, in fondo anche di Alpi, che a Pordenone c’è sempre stata o quasi, ma attraverso i proprio rivenditori. “Presenze che ci inorgogliscono e aggiungo qualità alla nostra fiera”, commenta Giobbi ricordandoci che ci sarà anche il colosso turco del pannello Kastamonu a Sicam per la prima volta.
 
Ci pare di aver detto tutto. Ah no, stavamo dimenticando che quest’anno sarà ancora più evidente che a Sicam si conteranno le aziende più che le persone. E, sempre secondo quanto Giobbi ci ha detto, potrebbe essere che dal prossimo anno sia l’unico dato sulla partecipazione dei visitatori.
 
E’ ora di smetterla di gare la gara su quante persone entrano”, aggiunge Giobbi. “Non contano le persone, ma le aziende in visita, le concrete opportunità di business. Senza dimenticare che qualche anno fa si organizzavano perfino pullmann di dipendenti, oggi si muovo poche persone per pochi giorni. Sicam è una fiera di qualità, di contenuti, di trasparenza”.
Sicam al via! ultima modifica: 2015-06-15T00:00:00+00:00 da admin