Arredo per tutti!

Presentata al Catas la nuova norma Uni per la progettazione di mobili e arredi per tutti, anche per disabili, anziani o persone afflitte da patologie.

Mobili che possano essere utilizzati da chiunque, in qualsiasi ambiente o spazio, anche da chi soffre di patologie croniche piuttosto che da persone diversamente abili o anziane. Letti, ripiani, scrivanie ma anche banconi da reception, tavoli da lavoro che siano adatti a tutti. Questo il segno profondo che vuole incidere la più recente delle norme Uni (l’ente nazionale italiano di unificazione) che regola la progettazione di arredi “per tutti”: se è vero che il tema della accessibilità, soprattutto in termini architettonici, ha visto negli ultimi anni un’ampia produzione di documenti e indicazioni, il mobile è sempre rimasto in secondo piano, dimenticato…

Una mancanza a cui si è rimediato lo scorso 2 marzo con la pubblicazione della nuova norma nazionale (UNI 11675 Mobili – Progettazione di arredi e loro approcci per soddisfare le esigenze di tutte le persone – Requisiti) che definisce i requisiti e le raccomandazioni per la progettazione di arredi che possano soddisfare le esigenze di tutte le persone, comprese quelle con “disabilità o con bassa o ridotta mobilità e funzione”. Un impegno per la Commissione tecnica “Mobili” dell’ente di normazione nazionale che ha così integrato il panorama normativo italiano dedicato al settore dell’arredo con una novità di grande importanza.

“Abbiamo lavorato per due anni alla definizione di questa norma”, ha commentato Andrea Giavon, direttore di Catas e fra gli estensori della norma. “Fino ad oggi il progettista non aveva alcun riferimento, nessuna indicazione: quanto deve essere alto, ad esempio, il bancone di una reception non solo perché ci possa lavorare una persona diversamente abile, ma perchè sia adatto anche a un cliente che arriva sulla sedia a rotelle per un problema temporaneo? Di esempi potrei farne a iosa: l’altezza di un normale attaccapanni potrebbe essere proibitiva per una persona che, con l’avanzare dell’età, perde il tono muscolare, così come il prendere un libro da una mensola che sia sopra una certa altezza”.

I contenuti di questa norma sono stati presentati lo scorso 16 marzo, a pochi giorni dalla pubblicazione, in occasione di un workshop tecnico organizzato dall’Ordine degli Architetti della provincia di Udine presso la sede Catas di San Giovanni al Natisone

E’ di questi giorni la notizia che l’Italia è un Paese che invecchia a un tasso in continua, preoccupante crescita: quanto più la popolazione invecchia, tanto più aumentano le persone con abilità ridotte (diminuzione della forza muscolare, della mobilità delle articolazioni, piuttosto che visione ridotta…). Senza trascurare un altro importante dato: in Europa 50 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni è affetta da un problema di salute o da una disabilità.

La nuova norma stabilisce precise indicazioni per diverse tipologie di prodotto (mobili contenitori, ripiani, tavoli, letti, banconi e banchi accettazione, superfici di lavoro, maniglioni, appendiabiti, fasciatoi e letti) nei diversi ambiti nei quali possono essere utilizzati, dagli uffici agli ambienti pubblici, dai negozi agli ospedali, ai bar, nei ristoranti, nelle case di riposo, negli ostelli, negli alberghi o nei villaggi turistici, piuttosto che nelle scuole, nei musei, nelle biblioteche e – non ultime – nelle abitazioni private.

Per ciascuno prodotto sono stati presentati gli approcci e le raccomandazioni per una adeguata progettazione in termini di dimensioni e “spazi di raggiungibilità” che tengano conto di esigenze e utenze differenziate.

Una norma di grande rilevanza per una migliore qualità della vita di molti e che rappresenta per il nostro Paese il primo documento condiviso che sia un riferimento preciso per chi si occupa di progettazione; un documento che potrà essere utilizzato anche come “linea guida” per valutare l’accessibilità e la fruibilità degli arredi esistenti e, dove possibile, essere la base per il loro miglioramento.

“La normazione, il definire standard e criteri che valgano per tutti è indubbiamente una attività che va nella direzione di rendere la vita un poco migliore per tutti”, ha concluso Giavon. “A questa nuova norma sulla progettazione degli arredi credo vada riconosciuto un particolare valore sociale, un contributo nell’eliminare ogni possibile causa che porti degli individui a non essere inclusi – come è loro diritto – nella vita di tutti i giorni. Una società avanzata e civile come quella italiana non poteva non prendere in considerazione anche questi aspetti, colmando una lacuna che era diventata davvero troppo pesante…”.

 

Arredo per tutti! ultima modifica: 2017-03-23T14:57:16+00:00 da admin

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