Fin dal 2017 (DL 50/2017, modificato a più riprese) è possibile beneficiare di un credito di imposta inizialmente indicato nel 75% sul valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati sulla medesima tipologia di media. Questo investimento in pubblicità riguarda giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali, anche online, ed emittenti radio-televisive a diffusione locale. Beneficiari di questa misura, le imprese, i lavoratori autonomi, gli enti non commerciali.
Il Decreto “Cura Italia” ha modificato sia la percentuale del contributo sia i termini per la presentazione delle domande per il 2020. Viene difatti abolito il meccanismo di calcolo sul valore incrementale e la misura unica applicata è pari al 30% dell’intero valore degli investimenti pubblicitari effettuati.
La nozione di “investimento in pubblicità” non cambia, né cambiano i soggetti finanziabili. Ricordiamo che NON sono finanziabili le inserzioni pubblicitarie sui motori di ricerca e sui social, le televendite, i servizi di pronostici, i giochi e le scommesse, le spese accessorie e costi di intermediazione.
L’investitore deve accertarsi di acquistare interventi su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale, ovvero presso il ROC – Registro degli operatori di comunicazione – e dotate in ogni caso della figura del direttore responsabile.
Elemento innovativo, contenuto nella norma, è il differimento dell’invio della prenotazione del bonus: la comunicazione, da farsi in via telematica tramite il portale dell’agenzia delle entrate, dovrà essere presentata tra il 1° e il 30 settembre 2020 e chi avesse già presentato domanda con il vecchio termine del 31 marzo non la vedrà decadere in quanto il calcolo sarà adeguato automaticamente.
Per approfondimenti ci si può riferire al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri che gestisce l’incentivo.