Che dire? Quante parole sono già state dette e quante se ne diranno a proposito di sostenibilità e dei mille temi ad essa collegati? Fiumi, mari, oceani di parole, di incontri, di seminari, eventi, studi e approfondimenti per dire quello che in fondo sappiamo quasi da sempre: tutto ciò che facciamo, dal più piccolo gesto alla scelta più eclatante ha un impatto sul mondo che abitiamo. Qualsiasi. Ovunque venga compiuto. Per la ragione più nobile o per portare guerre o la distruzione.
Non siamo ancora riusciti ad insegnare a tutti a non buttare i mozziconi di sigaretta per terra, giusto per parlare di una apparente banalità, e già dobbiamo fare i conti con l’impatto che le attività spaziali – indispensabili per quello che abbiamo deciso debba essere la nostra vita, al punto da essere cresciute in modo più che esponenziale negli ultimi cinquant’anni – stanno avendo e avranno presto, anche in termini di sicurezza, se non si definiranno protocolli nuovi, se non si accenderanno coscienze diverse e condivise.
Per carità, non temete: non ci uniremo a lungo al coro generalista. Ci preme però salutare con piacere le storie che raccontiamo in queste pagine, esempi diversi ma concreti, “robusti” di come ciascuno debba fare la propria parte, dalle persone alle aziende, dagli enti ai governi.
Nella nostra filiera si muove qualcosa. Molto in alcuni casi. In altri ci si potrebbe anche spingere più a fondo. Lo faremo e in queste pagine citiamo qualche esempio. Finalmente c’è un concetto che oramai sta facendosi largo, per quanto ancora con troppa fatica: “One Health”. Una “salute unica”, un equilibrio indispensabile fra genere umano, mondo animale e regno vegetale. È l’unico modo per sfangarla, accordando fra loro tecniche e discipline che guardino al mondo e allo spazio che lo circonda con uno spirito nuovo, suonando una musica nuova… (l.r.)
NEL FOCUS ABBIAMO PARLATO DI:
Biesse
Decor Leader
Essetre
FederlegnoArredo
Maco
SCM
Superfici
Valcucine
Working Process
