La ripresa c’è ma per tornare ai livelli ante crisi la strada è molto lunga, e l’obiettivo richiederà uno sforzo non indifferente alle aziende produttrici, chiamate ad adeguarsi per strutture e strategie di sviluppo ai nuovi modelli della competitività internazionale. Questo il quadro emerso all’ultimo seminario di previsione sui mercati dell’arredamento in Italia e nel mondo organizzato ieri pomeriggio – venerdì 19 novembre – a Milano da Csil (Centro studi industria leggera).
Secondo i dati elaborati dal centro studi nei due rapporti “World Furniture Outlook 2011” e “Rapporto di previsione sul settore del mobile in Italia nel 2011”, il prossimo anno a livello macroeconomico l’economia mondiale dovrebbe continuare a crescere, sebbene a ritmi inferiori al 2010, con il perdurare di un divario notevole fra i Paesi emergenti (fra cui Cina e Asia, Medio Oriente, Sud America) e quelli sviluppati, dove alla lentezza del processo di superamento della fase critica si accompagnerà ancora la contrazione del numero degli occupati.
L’Italia non si distingue in questo quadro se non per il perdurare di un appesantimento del processo di ripresa che vedrà l’incremento del Pil passare dal +1,1 per cento preventivato a chiusura 2010 al +0,8 per cento del 2011, con decelerazione dell’export (+4,5% nel 2011 contro +7,9% di quest’anno). Le previsioni sul settore del mobile in Italia nel 2011 indicano una timida ripresa della produzione di mobili nel 2010 (+1,5% rispetto all’anno precedente a prezzi costanti) e dello 0,9 per cento nel 2011 dopo un biennio di flessione; +1,4 per cento il consumo interno a prezzi costanti, grazie sia agli incentivi statali per l’acquisto di cucine sia dall’inflazione settoriale pressochè nulla, oltre che dal ritorno all’acquisto con credito al consumo, mentre l’export cresce del 3,7 per cento, con il ritorno in primo piano del mercato statunitense. Strategica la capacità del settore della distribuzione di dotarsi di nuovi strumenti di comunicazione rivolti al cliente.
A livello mondiale i Paesi in testa nella graduatoria del consumo di mobili sono Asia e Pacifico, seguiti da Medio Oriente e Africa, Europa centro-orientale e Russia, Sud America, Nord America ed Europa occidentale.