La prima novità é di servizio: la fiera (o sarebbe meglio dire “le fiere”) apriranno alle 10: meglio evitare le ore di punta e, magari, approfittare delle agevolazioni previste e usare i trasporti pubblici. A quanto pare il successo delle precedenti edizioni ha convinto città ed ente fiera a organizzarsi in modo diverso per accogliere i circa 100mila visitatori attesi nelle quattro giornate di fiera (dal 16 al 19 marzo 2016): dalle 10 alle 19, fino alle 17 il sabato, ultimo giorno dell’evento.
Prendete nota che espositori e visitatori pre-registrati potranno girare gratuitamente con il titolo di ingresso.
Ma veniamo al dunque, ovvero che le due rassegne biennali offrono uno spaccato esaustivo di tutto ciò che è legato al mondo delle finestre, delle porte, delle facciate (Fensterbau Frontale, padiglioni 1, 2, 3, 3A, 4, 4A, 5, 6, 7, 7A, 8; ingressi Mitte e Ost) e della lavorazione del legno (Holz-Handwerk, padiglioni 8, 9, 10.0, 10.1, 11.0, 11.1, 12.0; ingressi Nord-West e Mitte), dalle macchine alle forniture, dagli utensili alle tecniche di fissaggio, senza tralasciare la materia prima legno.
Un evento che negli ultimi anni è indubbiamente cresciuto: nel 2014 record di spazio espositivo per entrambe le rassegne (63.229 metri quadrati per Fensterbau Frontale, 31.525 per Holz Handwerk), mentre sul fronte degli espositori la tendenza al record è confermata per Fensterbau Frontale (793, di cui il 40 per cento stranieri), mentre Holz Handwerk si ferma a “soli” 524, di cui il 23 per cento dall’estero, certamente in crescita rispetto ai 497 del 2014 ma ancora un poco sotto al record di 644 del 2002.
L’ultima edizione ha visto anche il record di visitatori: le due fiere (il biglietto vale per entrambe…) hanno raggiunto le 108.967 presenze, il 28 per cento dall’estero. Tanti i visitatori dall’Italia, il secondo Paese nella classifica, dopo l’Austria, per Holz-Handwerk e il primo assoluto per Fensterbau Frontale.
I dati parlano chiaro: l’abbinamento funziona, l’attrazione è forte, ma è indubbiamente il salone delle finestre e delle facciate a essere trainante.
QUALCHE DATO DA VDMA
La conferenza stampa di presentazione a Milano è da sempre una occasione per dare una occhiata ai dati del settore presentati da Dennis Bieselt della Vdma, l’associazioen tedesca dei costruttori di tecnologie per il legno. Bieselt ha innanzitutto sottolineato che l’atmosfera è indubbiamente più positiva, grazie anche a una “… buona congiuntura edilizia nell’Europa Centrale che riempie i registri degli ordini delle aziende di piccole e medie dimensioni del settore delle costruzioni”.
Parlando di macchine Bieselt ha poi sottolineato come prosegua senza sosta il cambiamento strutturale nel mondo delle falegnamerie tedesche, ovvero il passaggio dalla produzione con macchine tradizionali ai centri di lavoro, a soluzioni tecnologicamente più avanzate e “in rete”. “Se l’artigianato vuole competere con l’industria, oggi capace di proporre prodotti sempre più personalizzati, deve riuscire a tenere il passo in termini di costi e qualità. I clienti diventano sempre più esigenti anche e soprattutto per quanto concerne i tempi di consegna: nessuno è più disposto ad aspettare sei settimane o più per avere il mobile di cui ha bisogno”, ha aggiunto Bieselt.
Per rimanere in gara, dunque, indispensabile che anche le carpenterie, le falegnamerie – da sempre il pubblico di riferimento di questa fiera, anche se le ultime edizioni hanno mostrato una “evoluzione verso l’alto” – si adeguino e pensino a una robusta iniezione di tecnologie più avanzate, anche se le macchine tradizionali, certamente più evolute rispetto al passato, conserveranno il proprio ruolo.
Dando una occhiata fuori dai confini nazionali Bieselt ha evidenziato la ripresa dell’Italia, dopo anni di investimenti piuttosto modesti: “.. nei primi otto mesi del 2015 (questo il dato disponibile al momento della conferenza stampa, ndr.) i clienti italiani hanno acquistato da produttori tedeschi macchine per la lavorazione del legno per un valore di 30 milioni di euro, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E anche per il 2016 ci attendiamo buoni risultati, grazie ai grossi investimenti annunciati da importanti industrie ma anche alla vendita di macchine singole”, ha detto Bieselt.
Bene anche Polonia e Repubblica Ceca, sull’onda di una ritrovata stabilità delle costruzioni, con la Polonia che è il più importante mercato europeo, seguita da Francia, Gran Bretagna e Svizzera. L’Italia è al 12esimo posto della classifica generale dei Paesi di destinazione mondiale, con una decisa crescita rispetto allo stesso periodo 2014.
Secondo i dati della associazione tedesca è indubbio che è l’Europa a fare la parte del leone negli investimenti delle tecnologie per il legno, assorbendo circa il 50 per cento della produzione mondiale. Al secondo posto l’Asia (26 per cento) seguita da America del Nord (16 per cento) e America Latina (3 per cento). Fanalini di coda Africa e Oceania, con il 2 per cento ciascuna. Secondo le stime diffuse durante l’incontro la produzione tedesca di tecnologie nel 2015 si è assestata a 2,7 miliardi di euro, il tre per cento in più rispetto al 2014. Nei primi otto mesi l’export (pari al 68 per cento della produzione nel 2014) è stato pari a 1,2 miliardi (più 12,9 per cento rispetto allo stesso periodo 2014), mentre le importazioni – sempre da gennaio ad agosto – sono calate del 5,7 per cento, per un valore pari a 259 milioni di euro. Nella classifica dei principali fornitori di quanti lavorano il legno e i suoi derivati in Germania, ovviamente dopo la Germania stessa, al primo posto si colloca la Cina, seguita dall’Italia che però avrebbe fatto registrare, sempre secondo le stime gennaio-ottobre, una decisa contrazione (meno 32 per cento); dinamica analoga per l’Austria (meno 23 per cento).
Bieselt ha poi concluso elencando alcuni nodi da sciogliere: dalla mancanza di giovani leve che scelgono questo settore alla sempre più diffusa necessità, soprattutto nelle piccole e medie imprese, di tecnologie che possano lavorare anche altri materiali, oltre al legno. E a Norimberga, siatene certi, avremo modo di vederne….
Sulla rotta di Norimberga
ultima modifica: 2016-03-11T00:00:00+00:00
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