Oltre 300 persone provenienti da tutto il mondo si sono riunite per i 50 anni di Verinlegno. Fondata nel 1975 da Piero Marchetti con Antonio Bartoli e, dal 1979, Sante Zandò, l’azienda ha iniziato la sua avventura in un garage di Montecatini Terme, e festeggia sotto l’egida di Tambour e Kusto Group, multinazionale di rilievo mondiale.L’incontro ha ribadito l’impegno di Verinlegno verso la sostenibilità, in linea con la visione di Kusto, con una tavola rotonda, moderata da Nicola Fratiglioni, dal titolo: “Evoluzione del territorio: chimica, sostenibilità e opportunità imprenditoriali”.
Era presente anche Matteo Aglio (direttore Avisa-Federchimica). Il 2024 è stato per Verinlegno un anno di consolidamento che la rende pronta ad un ulteriore, significativo balzo in avanti. Dice Max Sartijev presidente di Tambour Group e membro cda Verinlegno: “50 anni rappresentano veramente un lungo viaggio per un’azienda. Per noi la sfida è di cercare di ripetere quello che Piero Marchetti e Sante Zandò hanno costruito in tutto questo tempo per crescere ancora e diventare una realtà sempre più consolidata, sostenendoci a vicenda”.
Commenta l’ingegner Lorenzo Bertazzo presidente di Verinlegno e di Zetagi-Veneziani: “Nel 2024 abbiamo individuato aree chiave come l’investimento in risorse umane e il potenziamento delle infrastrutture aziendali. Oggi Verinlegno e Zetagi sono una realtà da 60 milioni di euro con due importanti sedi produttive, in Toscana e in Veneto, pronta ad affrontare le sfide di oggi e di domani”.
Tra storia e futuro i 50 anni di Verinlegno hanno portato con sé il restyling del logo aziendale e una nuova latta. Spiega Ilaria Maletta (comunicazione e marketing): “La latta celebrativa del 50° (tipicamente rossa su sfondo argento) mostra una grafica moderna e minimalista che conferma la nostra immagine, rappresentandone lo spirito costantemente innovativo. Nel lieve restyling del logo assume maggior rilievo il cerchio contenente le lettere VL stilizzate, che da sempre identificano il marchio…. E’ stata eliminata la dicitura “le vernici”, per assicurare ai prodotti una riconoscibilità trasversale a culture e lingue diverse. Sulla latta è riportata la scritta “made in Italy”, origine del prodotto e simbolo di qualità artigianale e attenzione al dettaglio”.
Dal punto di vista commerciale l’Italia mantiene la sua centralità, resa plastica da Ugo Pelosin, nuova figura dell’azienda, che agirà a supporto della crescita internazionale curando, nell’ambito delle vernici per legno, le sinergie tra le aziende del gruppo (Verinlegno-Zetagi, Tambour ,Kusto). “La vernice italiana è riconosciuta come una delle migliori grazie al mobile italiano e al design italiano. La finitura del mobile italiano lo differenzia infatti da tutti gli altri”, ha spiegato Pelosin.
E nel nostro Paese, precisa Stefano Fiaschi (direttore commerciale Italia), Verinlegno incrementa il fatturato sul 2023 del 4%, mentre i volumi di venduto salgono del 6,5%. Nel mondo un 2024 fortemente positivo in Lituania; ottima crescita negli Emirati Arabi; buon andamento in Australia, ma incrementi di fatturato si registrano anche in Grecia, Armenia, Serbia, Romania, Polonia. Nelle parole di Marco Cecchini (direttore commerciale estero), la consapevolezza che nel 2025 il contesto internazionale di forte instabilità e le minacce dei dazi incombono come ostacolo alla crescita. Nonostante questo Verinlegno pianifica un incremento di presenza in Asia Pacific; nel Nord America ed è pronta a riprendere la crescita in Canada.
“Un’azienda dinamica, che marcia verso la progressiva automatizzazione e prevede nel futuro prossimo la creazione di nuovi spazi, nuove figure, l’acquisizione di nuove tecnologie, una realtà vocata alle grandi produzioni, ma da sempre brava nelle vernici speciali, nelle piccole produzioni, con una estesa gamma di prodotti”, ha spiegato Silvio Zandò, membro cda e direttore di stabilimento.
L’evoluzione organizzativa fa perno su sistemi di gestione e su un ufficio regolatorio che hanno assunto nel tempo una centralità crescente, come testimonia l’ingegner AnnaMaria Cialdoni responsabile salute, sicurezza e ambiente: “Verinlegno è avviata in un percorso pluriennale che integra sempre più e digitalizza il sistema di gestione ottenendo grandi risultati su salute sicurezza e ambiente”. Per esempio nel 2024 sono in diminuzione addirittura i “quasi incidenti”, passati da 7 a 1, con uno score di infortuni pari a 0. E se per la parte ambientale è stata raggiunta la certificazione Iso 14.001 c’è in arrivo nel 2025 la Iso 45001 sulla sicurezza prodotto. Intanto le emissioni in atmosfera, già oggi molto inferiori ai limiti previsti dalla regolamentazione regionale, passano da 80 tonnellate nel 2022 a 43 nel 2024, mentre la gestione reclami vanta un rapporto tra prodotti contestati e kg venduti inferiore 0,1%.
“E sul versante delle formulazioni Verinlegno non arriva adesso sul treno della sostenibilità. La visione dell’azienda prevede quindi lo sviluppo significativo delle proprie vernici all’ acqua, ma scenari e analisi la spingono anche verso il miglioramento di quelle a solvente eliminandone il più possibile le dannosità, rendendole più resistenti e durature nel tempo. La qualità della ricerca risulta poi fortemente incrementata dalla sinergia con il laboratorio di Zetagi-Veneziani“, ha affermato Gioele Melchionda, responsabile del laboratorio.
Nel corso della due giorni è stato presentato ilnuovo general manager dell’azienda, Daniel Galli quarantacinquenne ingegnere chimico lucchese, il cui nome e curriculum sottolineano ulteriormente l’importanza di mantenere radici nel territorio, con uno sguardo nel mondo.