Superfici: una lunga tradizione perseguendo la sostenibilità

Un processo continuo, un miglioramento progressivo che in Superfici, realtà che fa capo al gruppo SCM, è in corso da sempre; anche perché i processi di verniciatura prima di altri sono stati in qualche modo “spronati” a entrare in un circolo virtuoso…

La finitura, i processi di verniciatura sono indubbiamente le fasi della produzione di un bene, non solo a base legno, storicamente più impattanti sull’ambiente. Non è un caso, dunque, che oramai da decenni siano sotto i riflettori per arrivare a processi che siano incomparabilmente meno inquinanti anche rispetto a solo venti, trent’anni fa.
Un tema coinvolgente, di cui abbiamo avuto modo di parlare con Claudio Baldizzone, entrato nell’engineering di Superfici una ventina di anni fa, poi responsabile del laboratorio prove e da cinque anni tecnico-commerciale…
“L’esperienza in quello che è oggi il nostro “Technology Center” mi ha permesso di confrontarmi con tecniche e prodotti grazie ai quali poter rispondere alle richieste più disparate”, ci racconta. “Ogni giorno nei nostri laboratori siamo impegnati a dimostrare come, con tecniche e prodotti adeguati, sia possibile definire cicli di finitura per ottenere esattamente il risultato che si sta cercando. È qui che, con i prodotti e i supporti da verniciare che ci porta il cliente stesso, impostiamo quello che sarà il ciclo di verniciatura che andrà poi “in linea”. Una esperienza enorme, preziosa, che ho avuto poi modo di ampliare nel mondo della grafica, piuttosto che vivendo in prima persona i passaggi fra i vari sistemi di essiccazione – dall’infrarosso all’Uv e poi al led”.

Claudio Baldizzone

E in questo suo percorso come ha visto cambiare l’attenzione alla sostenibilità?

“È un tema al quale abbiamo sempre guardato con grande attenzione. Sapevamo che nelle attività di tutti i giorni una delle priorità era mettere in atto scelte e comportamenti volti al miglioramento delle tecnologie dal punto di vista dell’impatto sociale, economico e ambientale. La sostenibilità non è qualcosa che spunta dal nulla: è il risultato della progettazione di macchine migliori più efficienti, che permettano migliori condizioni di lavoro e di ottenere ottimi risultati con meno energia e magari con quantità ridotte di prodotti vernicianti; dunque anche con vantaggi economici misurabili.
Il pianeta ha fortunatamente iniziato a percorrere una strada decisamente più virtuosa, intrapresa senz’altro fra i primi dal mondo della verniciatura, delle vernici, dei sistemi di applicazione: una volta iniziato il cammino siamo passati in tempi relativamente brevi da vernici con alto contenuto di solvente a prodotti a base acqua, che hanno un impatto decisamente più contenuto e generano una pressione ambientale molto, molto bassa. Una evoluzione preziosa, efficace, che ha portato a cicli che garantiscono il risultato migliorando la condizione di lavoro degli operatori costretti a lavorare otto ore indossando la mascherina per proteggersi dalle esalazioni dei solventi, per citare solo uno dei vantaggi”.

Il passaggio ai prodotti all’acqua è forse stato il vero giro di boa…

“Indubbiamente; un effetto decisamente superiore rispetto alla introduzione di sistemi filtranti più efficaci: negli anni Ottanta e Novanta si puntava a contenere le emissioni in atmosfera, ora si ragiona a monte. Il progressivo spostamento verso le vernici all’acqua ha indubbiamente aperto un nuovo periodo storico, riducendo la quota di solvente a percentuali che potrebbero in breve tempo essere ulteriormente ridotte in modo importante.
Un altro capitolo fondamentale in questo processo è rappresentato dall’incredibile sviluppo delle tecnologie di applicazione e dalla conseguente ottimizzazione dei cicli di lavoro. Siamo riusciti a contenere, ad esempio, il consumo dei tanti motori presenti in una linea di verniciatura e negli impianti di aspirazione ed essiccazione; abbiamo iniziato a utilizzare inverter che consentono di recuperare parte dell’energia e sistemi che gestiscono il funzionamento di determinati apparati, come ad esempio l’aspirazione o i trasporti, perché siano operativi solo quando è necessario. Miglioramenti talvolta apparentemente semplici, ma che portano a risparmi e vantaggi notevolissimi in termini di sostenibilità.
Un altro elemento del puzzle su cui abbiamo concentrato le nostre energie sono i sistemi di essiccazione, nei quali siamo passati – come accennavo all’inizio della nostra chiacchierata – dalle lampade a infrarossi agli ultravioletti e ultimamente al led; scelte meno energivore per le quali sono state messe a punto procedure che garantiscono risultati perfino migliori rispetto al passato. Pensi che una lampada Uv consuma circa 120 watt per ogni centimetro di lunghezza, il che significa che una lampada da un metro brucia qualcosa come 12 kWatt. Ebbene, una soluzione analoga a led ne consuma la metà ed entra immediatamente “in esercizio”, senza dover attendere i tempi di riscaldamento necessari con i vecchi sistemi o il tempo necessario al raffreddamento prima di poterli spegnere. I led sono “on/off”, il che significa che al passaggio del pezzo rilasciano energia per interromperla appena il pezzo è passato, risultato che si può gestire con sistemi intelligenti che, lavorando sulle velocità di avanzamento e grazie a sensori di posizione, rendono il tutto estremamente semplice, efficace, più economico. Un altro passaggio tecnico rilevante è rappresentato da un maggior ricorso a sistemi elettrici rispetto a soluzioni pneumatiche, indubbiamente più onerose dal punto di vista energetico”.

Senza dimenticare l’applicazione del prodotto verniciante…

“Ha perfettamente ragione: ottimizzare l’utilizzo della vernice, quindi gestire una efficace applicazione sul pezzo, consente non solo di migliorare le prestazioni complessive delle nostre macchine, a tutto vantaggio delle tasche del cliente, ma anche di ridurre gli scarti e le spese di smaltimento. Oggi vantiamo sistemi di recupero dell’overspray – dunque della vernice che non raggiunge il prodotto da verniciare e finisce sul tappeto o nei sistemi di aspirazione – che ci permettono di rimettere in circolo le vernici monocomponenti e di riutilizzarle senza alcun problema.
Tecnologie che rappresentano la soluzione migliore quando si hanno determinati volumi di produzione, per quanto anche sui sistemi che utilizzano rulli di carta poi da smaltire abbiamo messo a punto soluzioni sostenibili importanti: non è un caso che il catalogo “Superfici” comprenda soluzioni ibride, nelle quali si può passare dal tappeto alla carta in modo semplice e veloce per poter cogliere sempre la migliore opportunità”.

Ci tolga una curiosità: il cliente riconosce questi sforzi? È disposto a spendere di più per essere meglio “eco-compatibile”?

“Sì, senza dubbio: negli ultimi anni la sostenibilità è diventata un elemento importante nelle scelte dei nostri clienti: si informano, ci chiedono, mostrano una forte sensibilità, anche perché sono temi che permetteranno poi di avere un approccio diverso nella proposta al cliente finale. Accanto a questa motivazione, che posso dire essere la più importante nella stragrande maggioranza delle situazioni, sistemi che permettano una gestione più economica del processo sono guardati con grande attenzione, per il vantaggio economico offerto dalla loro gestione e anche per strumenti e agevolazioni pubbliche che premiano chi investe su macchine e tecnologie più “green”: basti pensare a “Industria 5.0” o all’iper ammortamento che tutti stiamo attendendo, che riservano particolari “attenzioni” a chi sceglie tecnologie meno impattanti”.

Possiamo dunque dormire sonni tranquilli?

“L’attenzione deve restare alta: in Superfici la parola “sostenibilità” ha sempre avuto molto peso, un peso cresciuto ulteriormente negli ultimi dieci, vent’anni. Dobbiamo comunque tenere sempre presente che ogni metodologia di applicazione – velo, rullo, spruzzo – possiede caratteristiche che non possono essere stravolte: ciascuna è più adatta per certi impieghi e per ognuna si possono trovare “soluzioni sostenibili” ad hoc, ma non è possibile avere una bacchetta magica che funzioni sempre e allo stesso modo.
La nostra forza è avere le competenze per arrivare al meglio in ogni segmento, essiccazione compresa. E a proposito di essiccazione c’è da tenere sempre presente che, in linea di massima, tempi di essiccazione più brevi comportano un maggiore impiego di energia. Ecco che diventa indispensabile applicare la giusta, necessaria quantità di vernice per poter poi avere una essiccazione “economica” sia in termini di energia che di attesa del pezzo asciutto. È nel trovare il giusto punto di equilibrio fra necessità che a volte spingono in direzioni diverse che sta la nostra capacità di lavorare al fianco dei nostri clienti, “mettendo insieme” tutti i valori per scrivere una equazione il cui risultato sia il più positivo possibile.
Vede, la verniciatura è un mix di molti elementi: supporti, sistemi di applicazione, vernici, forni per l’essiccazione, solo per citare i più evidenti. Noi con le nostre soluzioni garantiamo processi il più possibile sostenibili. I produttori di vernici cercano formule sempre più eco-compatibili e chi vernicia tende a coniugare il rispetto dell’ambiente con costi “accettabili”: ognuno fa la propria parte in un processo che è particolarmente complesso, che porta da un semilavorato, un elemento grezzo a qualcosa di “finito”, che verrà assemblato in un prodotto che non dovrà essere solo esteticamente piacevole, ma resistente, utile, utilizzato…”.

Siamo arrivati? Questo è il migliore dei mondi possibili?

“Come abbiamo già detto, la verniciatura ha da sempre un rapporto molto stretto con la sostenibilità, proprio per quello che è, quello che fa, quello a cui serve. Abbiamo fatto molto, moltissimo, grazie alla collaborazione fra tutti gli attori di questo segmento, ma ci sono senza dubbio spazi di ulteriore miglioramento. Abbiamo trovato la strada giusta, la stiamo percorrendo, ma non siamo ancora arrivati in fondo: noi continueremo a migliorare le nostre tecnologie così come la chimica continuerà a darci migliori vernici, ma resta un  grande punto interrogativo, ovvero il gusto del consumatore finale che è il traino di tutto questo processo: se le nuove generazioni, come sembra, saranno disposte a percorrere la strada della sostenibilità insieme a noi, potremo essere ancora molto più “green”, ne sono certo…”.

A cura di Luca Rossetti

https://www.scmgroup.com/it/superfici

Superfici: una lunga tradizione perseguendo la sostenibilità ultima modifica: 2025-12-10T14:19:21+00:00 da Francesco Inverso