Nello storico Salone d’Onore della Triennale di Milano (location scelta non a caso), si è svolta ieri l’assemblea annuale di Indicam (www.indicam.it), istituto Centromarca per la lotta alla contraffazione, nel corso della quale si è fatto il punto sulle nuove disposizioni legislative in materia (Legge n.99 del 23 luglio 2009) e sulla creazione nell’Ue di un Osservatorio sulla contraffazione e pirateria. L’assemblea è stata anche l’occasione per evidenziare come i fattori di contesto giuridico, in parte migliorati e in parte decisamente carenti, non siano i soli responsabili del rinvigorirsi del fenomeno della contraffazione.
Ad aprire i lavori è stato Carlo Guglielmi, presidente di Indicam, che nella sua relazione annuale ha sottolineato: “È indubbio che una quota di responsabilità sulla contraffazione l’abbiamo anche noi imprenditori, le stesse imprese che subiscono la contraffazione: per inerzia, per avarizia e per mancanza di visione sono veramente poche quelle aziende che si dotano degli strumenti atti a difendersi. […] Ma a questa forma di responsabilità ‘per omissione’ se ne sta aggiungendo, con la crisi economica, una ben più grave: aziende che scelgono per far quadrare i conti, di operare con lavoro e provviste in nero, di fatto aiutando la contraffazione direttamente e indirettamente”. Guglielmi ha poi parlato della Legge 99, giudicandola inferiore alle attese per l’esclusione, in particolare, di strumenti di indagine potenti e per le ambiguità introdotte nelle “condizioni di punibilità”.
Dopo la presentazione, poi, del neocostituito Osservatorio europeo su contraffazione e pirateria da parte di Alvydas Stancikas, capo unità presso la Commissione europea-direzione generale mercato interno, la parola è passata al giornalista Oscar Giannino che ha dato il via alla tavola rotonda dal titolo “Se contraffare è “fare contro”, l’imperativo non dovrebbe essere “fare per”?“, alla quale hanno partecipato Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano; Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison e docente dell’Università Cattolica di Milano; Cesare Galli, ordinario di diritto industriale dell’Università degli Studi di Parma; Salvatore Natoli, ordinario di filosofia teoretica dell’Università degli Studi Milano-Bicocca; Ivanhoe Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia.