Primo, conoscere la materia prima. Secondo, utilizzarla (in modo sostenibile) per la produzione di mobili ed elementi di arredamento. Il legno è quello lombardo, in particolare dell’area brianzolo-comasca, e l’intento è di dare finalmente avvio a un sistema integrato e condiviso di sfruttamento sostenibile delle risorse forestali, che coivolga tutti gli operatori del settore: parliamo di “BoMo”, ovvero Bosco mobile, il progetto biennale di ricerca per la costruzione di una filiera corta del settore legno-arredo presentato alla fiera “Mia” di Monza. A promuoverlo sono il Consorzio Forestale della Val d’Intelvi e Progetto Lissone, realtà che raccoglie circa 200 piccole e medie imprese operanti nel settore dell’arredo. Dalla direzione generale Agricoltura della Regione Lombardia arrivano oltre 140mila euro su 217mila di costo totale, ma del partnenariato fanno parte anche l’Ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche) e il Griss (Gruppo di ricerca sullo sviluppo sostenibile del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del territorio dell’Università di Milano Bicocca), oltre a Brand Evolution ed Econetwork, società specializzate in comunicazione ed eventi sulla cultura della sostenibilità. Il progetto, già avviato, è impostato su un percorso che, dall’analisi e caratterizzazione della materia prima (su campioni provenienti da disboscamento e su alberi in piedi) arriverà alla realizzazione del prodotto finito, con l’intero processo di lavorazione accuratamente monitorato per valutarne l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita. Due i risultati immediati attesi da “BoMo”: la presentazione dei primi prototipi all’edizione 2010 del Salone del mobile di Milano e la pubblicazione di una “Carta della qualità del legno” che accompagni lo sviluppo del settore forestale lombardo e la conoscenza del patrimonio a disposizione.
Lombardia, si punta sulla filiera corta
Lombardia, si punta
sulla filiera corta
ultima modifica: 2009-10-20T00:00:00+00:00
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