Wood Processing Machinery e Intermob, un altro successo

Risultati da record dalle due fiere che si sono svolte in contemporanea a Istanbul, a fine settembre. Cinque intense giornate di business, nonostante la pioggia battente…
Fiera bagnata, fiera fortunata, potremmo dire parafrasando un antico adagio. E in effetti alla apertura di Wood Processing Machinery (tecnologie per il legno) numero 27 e di Intermob (forniture e semilavorati) numero 17 qualche preoccupazione c’era sull’influsso che il meteo avrebbe potuto avere. Timori molto presto smentiti da un flusso particolarmente intenso di visitatori che dal 27 settembre al primo ottobre ha animato il quartiere della capitale turca gestito da Tuyap, colosso fieristico che organizza decine di rassegne nel Paese.
Ben 861 da una trentina di Paesi le aziende presenti in fiera come espositori diretti o attraverso il sempre importantissimo canale degli importatori che, di fatto, da sempre gestisce il flusso di tecnologie che arrivano da oltre confine. Un dato che, se non andiamo errati, è un vero e proprio record. Da quanto ci hanno raccontato si è passati da 250 a 350 stand nelle tecnologie e da un centinaio a più di 160 nelle furniture, uno sviluppo davvero forte.
E un altro record è stato stabilito grazie ai 60.046 visitatori professionali (poco più di 50mila nel 2013) giunti a Istanbul da ben 102 Paesi, risultato della intense attività di promozione degli organizzatori in molti mercati esteri, testimoniata anche dalla presenza di ben 23 delegazioni nazionali invitati da Tuyap. Ma la vitalità di questa rassegna, la volontà di crescere ulteriormente l’abbiamo vista in molte cose. Ad esempio dall’avere invitato e ospitato gruppi di operatori da ben 47 città turche, un impegno promozionale eccezionale, con addirittura un padiglione della fiera, il numero 1, organizzato per l’hospitality.
Visitiamo questa rassegna da oramai qualche anno e dobbiamo dire che ogni volta ci sorprendono in passi in avanti compiuti, la volontà di essere sempre più un appuntamento capace non solo di rispondere alle necessità dell’industria turca e dell’Eurasia più in generale, ma di offrire a espositori e visitatori standard “europei”, se ci passate la definizione.
Si è investito molto sui servizi, la logistica, le strutture dei padiglioni e da quest’anno sono operative due nuove hall, 13 e 14, per circa 10mila metri quadrati, che portano la superficie complessiva coperta a quota 120mila metri quadrati. A proposito di metri quadrati c’è da aggiungere il terzo record: quest’anno sono stati occupati ben 57mila metri quadrati poco meno della massima superficie espositiva netta disponibile, attorno ai 60mila, contro i 42mila della precedente edizione. I nuovi padiglioni, infatti, hanno permesso di strutturare l’offerta permettendo agli espositori di avere quegli stand più grandi che chiedevano da tempo. Un “allargamento” che era estremamente evidente nei padiglioni dedicati alle macchine per il legno, dove le aziende hanno potuto presentarsi con tutto lo spazio di cui avevano bisogno.
Qualche iniziale difficoltà a orientarsi nel nuovo lay-out, ma sono bastate poche ore perché il disagio iniziale di alcuni fosse dimenticato.
Un altro segno della crescita del quartiere fieristico è il nuovissimo, grande, elegante hotel da quasi 300 camere costruito “in fiera”, che rende la logistica della manifestazione estremamente “comoda”. 

Ma forse il segno più forte della volontà di Tuyap di “andare oltre” viene dal patto annunciato dai vertici della fiera con Reed Exhibition, colosso inglese del calendario fieristico mondiale, fra i più grandi organizzatori di eventi a livello internazionale. Ebbene, il gruppo turco ha siglato una partnership per lo sviluppo comune di un paio di settori, fra cui i “nostri”: una partecipazione che coinvolgerà tutti gli aspetti della fiera, ma che avrà indubbiamente le migliori opportunità di successo sulla promozione, sul coinvolgimento di nuovi attori.
Prendiamo l’esempio dell’Italia: i “nostri” sono presenti e in forze, ma certo la presenza in Italia di una struttura, di un ufficio Reed che curi direttamente il rapporto con i costruttori nazionali porterebbe ad altri risultati e, magari, a qualche presenza diretta in più. A Istanbul si è parlato molto, durante una conferenza stampa, del tema. Una collaborazione, quella fra Tuyap e Reed, che potrebbe segnare una ulteriore svolta nella già più che positiva esperienza di Wood Processing Machinery e Intermob, aprire una stagione contraddistinta da una forte attività in tutto il mondo verso potenziali, nuovi espositori ma anche verso istituzioni, associazioni, organizzazioni di imprese, per poi arrivare a coinvolgere, in tempi da definire, altre fiere, altri settori…
 
Tanta gente. Veramente tanta. Un piacere stare in una fiera così affollata. Specialmente nella giornata di domenica, anche se gli espositori non vedono l’ora che arrivino il lunedì e il martedì, tradizionalmente giornata in cui a Istanbul arrivano i visitatori più qualificati e più propensi a perfezionare un affare. C’è solo un piccolo problema, come ci ha raccontato qualche espositore italiano, ovvero che si vorrebbe acquistare tecnologia “made in Italy” al prezzo di quella di altri Paesi, una equazione che non è certo facile da risolvere. La chiave di volta potrebbe essere il cercare di definire una offerta “ad hoc”, conciliare l’eccellenza qualitativa a un “prezzo turco”. Ma sarà possibile? Qualcuno ci riuscirà? Ci si sta provando e i risultati, il che significa allargare notevolmente il pubblico per le nostre esportazioni. Vedremo gli sviluppi nei prossimi anni…
Certo, i tassi di crescita non sono forse più quelli del recente passato, ma si tratta pur sempre di un mercato di estremo interesse. Anche qui bisogna fare i conti con le politiche nazionali: da quanto ci hanno raccontato a Istanbul il governo ha interrotto i forti finanziamenti all’edilizia che negli ultimi anni hanno permesso di cambiare il profilo del Paese (ma pare ci siano centinaia di migliaia di appartamenti sfitti…), passando a una serie di misure economiche a sostegno delle imprese. Quanto influiranno sulle decisioni di investire, magari in macchine di importazione?
  
NASCE AIMDAS ED ENTRA IN EUMABOIS
Durante l’ultima edizione di Wood Processing Machinery e di Intermob ha visto la luce Aimsad, ovvero l’associazione nazionale turca dei produttori di tecnologie per il legno e le industrie collaterali. Una definizione che può avere un suono forse paticolare, ma che – molto semplicemente – riassume la realtà di questo Paese dove, al fianco di costruttori sempre più rilevanti anche in un contesto, vede molti e importanti distributori di tecnologie, importatori che hanno contribuito a dare un forte impulso alla crescita del settore e, di conseguenza, di tutta la filiera.
L’associazione, che ufficialmente si è costituita il 6 giugno scorso a Istanbul, ad oggi conta una quarantina di membri, un segno concreto di quanto fosse attesa dall’intero settore, “… momento di condivisione, di cooperazione e di solidarietà e scambio di conoscenza fra le aziende associate”, oltre a fornire supporto a livello economico, finanziario, legale, amministrativo e tecnologico sui temi dlela produzione, delle importazioni e dell’export, come recita lo statuto.
Uno dei primi passi dell’associazione è stato verso Eumabois, la federazione europea che raccoglie le associazioni nazionali dei costruttori di tecnologie per il legno, di cui ora fa parte.
“Un evento importante per la grande famiglia Eumabois”, ha commentato il presidente della federazione Ambrogio Delachi, intervenendo alla cerimonia organizzata durante la fiera. “Siamo certi che il già fondamentale interscambio con questa parte del tessuto economico turco potrà, grazie ad Aimsad, essere portare risultati ancora più rilevanti, in primis per le imprese, mai come oggi in cerca di opportunità”.
 
 
Wood Processing Machinery e Intermob, un altro successo ultima modifica: 2014-12-15T00:00:00+00:00 da admin