Un ottimo 2022 per Homag, grazie anche ai “Treff”…

Stavamo per andare in stampa quando sono arrivati i dati a preconsuntivo di Homag per il 2022: abbiamo rivisto il nostro articolo per rendervene conto, prima di raccontarvi i “Treff” – in Italia e in Germania – che hanno animato le ultime settimane del 2022.

Cominciamo dai dati di Homag, che sono davvero eclatanti: secondo il preconsuntivo diffuso a metà febbraio il colosso tedesco ha chiuso un 2022 da record, con un fatturato che ha superato il muro di 1,6 miliardi di euro, con un incremento del 17 per cento rispetto all’anno precedente (1,37 miliardi di euro). Crescita importante anche per l’Ebit, i ricavi prima degli oneri finanziari, che dimostra l’ottima redditività con 124,8 milioni di euro, il 36 per cento in più rispetto ai 92 milioni del 2021, un risultato da sottolineare soprattutto se guardato alla luce dei forti aumenti dei prezzi dei materiali e dell’energia.
Crescono anche gli occupati, che al 31 dicembre erano 7.525 contro i 7.164 alla stessa data dell’anno precedente.
Gli ordini, sempre a livello di gruppo, hanno superato 1,7 miliardi di euro, confermando sostanzialmente il dato 2021, con una domanda particolarmente elevata dal Nord America, cresciuta di ben il 45 per cento. Guardando alle “famiglie” di clienti più propense agli investimenti dai dati diffusi da Homag risulta una domanda eccellente da parte dei produttori di mobili soprattutto nella prima parte del 2022, accompagnata dalla oramai abituale dinamica positiva delle tecnologie per l’edilizia in legno, che oggi ricopre ben il 15 per cento del totale del fatturato di gruppo, grazie anche alle acquisizioni messe a segno in questo settore negli ultimi anni.
Ottimismo per il 2023, per quanto anche in Homag ci si aspetta di dover fare i conti con un 2021 e un 2022 davvero straordinari, con livelli di investimenti che non potranno certo durare per sempre, soprattutto nei settori “tradizionali”. Potrebbe rivelarsi diverso l’andamento per il già ricordato segmento della costruzione in legno, da tempo con il vento in poppa, e tutto sembra indicare che possa continuare a essere così anche nel prossimo futuro.

E IN ITALIA?
Anche nel nostro Paese l’ottimismo e la soddisfazione regnano sovrani. Ce lo racconta Walter Crescenzi, amministratore delegato di Homag Italia, indubbiamente una delle filiali di maggior peso nelle dinamiche del gruppo tedesco.
“Non c’è stata una filiale di Homag che non abbia vissuto un 2022 superiore a ogni aspettativa: in Italia, così come a livello di gruppo, siamo andati oltre il budget che ci eravamo prefissati, rilevando un maggiore interesse rispetto al passato per le machine stand-alone. Siamo sempre stati “forti” nei grandi impianti, nelle linee di produzione complesse, ma nel 2022 abbiamo ottenuto risultati formidabili dalle macchine singole. Era una scommessa sul tavolo da tempo e finalmente abbiamo raccolto i risultati dei nostri sforzi grazie alle nostre bordatrici, che sono da sempre il nostro cavallo di battaglia in Italia, ma anche ai centri di lavoro a controllo numerico e alle sezionatrici, segmenti nei quali la concorrenza “made in Italy” si è sempre fatta sentire.
Tutto questo ci ha permesso di arrivare a un fatturato attorno ai 50 milioni di euro (DA VERIFICARE), che non è il nostro record assoluto ma possiamo senz’altro annoverarlo fra i migliori risultati di sempre di Homag Italia.
Stiamo assumendo nuovi tecnici per accompagnare questa crescita con un service e un post vendita adeguati: oggi in Homag Italia lavorano 51 persone, oltre a un nutrito gruppo di agenti e rappresentanti, 32 dei quali sono tecnici impegnati proprio nella assistenza ai nostri clienti. Non le nascondo che vorremmo assumerne almeno una decina se non fosse praticamente impossibile trovarne, perché sono queste figure professionali a essere il cuore del nostro sistema, a dimostrare ogni giorno sul campo ciò che posiamo fare per e con le aziende che ci scelgono”. 

HOMAG TREFF
Una situazione che immaginiamo sia stata confermata dal “Treff” italiano?
“Confermo con soddisfazione la sua ipotesi”, ci risponde Crescenzi con un sorriso. “Devo dire che ci abbiamo profuso un impegno particolare, in questa edizione, perché venivamo da tempi in cui gli incontri non sono stati certo frequenti. Quindi abbiamo fatto le cose più “in grande”, se mi passa la definizione, organizzando momenti di convivialità che hanno fatto da cornice alle tante tecnologie esposte e ai collegamenti via web con la nostra sede di Holzbronn, da dove abbiamo mostrato due importanti impianti all’opera, uno di bordatura e uno di sezionatura, illustrati da un tecnico che parlava la nostra lingua e che ha dunque potuto rispondere in diretta alle tante curiosità dei nostri ospiti.
Un successo per noi importante, con oltre 300 visite nel nostro quartier generale di Giussano, dati che non avevamo mai raggiunto e visitatori che non erano mai venuti a trovarci, fra cui aziende “importanti” che volevano avere modo di vedere macchine e impianti di “fascia alta”…
Questi eventi sono indubbiamente, come le dicevo, opportunità per incontrarsi, per bere un aperitivo insieme, per ritrovarci dopo anni che non sono certo stati semplici, ma – ammettiamolo – l’obbiettivo principale è cercare di coagulare la curiosità, l’interesse, l’intenzione di investire in un nuovo processo, in una nuova soluzione. Anche questo risultato è stato raggiunto: tutte le macchine esposte nel nostro show room sono state vendute e altre sono state ordinate, anche un grosso impianto di sezionatura.
Lo ribadisco: ci abbiamo investito ed è stata anche una occasione per “rinfrescare” e aggiornare la nostra sede dopo l’apertura nel 2009″.

“Un ottimo risultato che ha confermato l’interesse con cui sono stati accolti i nostri appuntamenti per Homag Treff in Germania, svoltisi qualche settimana prima a Shopfloch e Holzbronn, dove abbiamo proposto il meglio della nostra tecnologia, tante macchine e impianti di grossa taglia che hanno colpito i moltissimi visitatori che hanno voluto esserci.
Gli open house sono una modalità collaudata, che raccoglie sempre ottimi consensi e che sono certo anche in futuro saranno una parte fondamentale della nostra attività di incontro e confronto con clienti vecchi e nuovi.

INNOVAZIONE
E parlando di innovazione? Su quali tecnologie, a suo avviso, si concentrerà la ricerca vostra e dei vostri colleghi costruttori nei prossimi mesi?
“Il costruire in legno è indubbiamente un capitolo di un libro del quale verranno scritte molte pagine”, ci conferma Crescenzi. “È cosa nota che il nostro gruppo sta investendo moltissimo e da tempo in questa direzione non solo con l’acquisizione negli scorsi anni di autentici specialisti come le danesi Kallesoe e System TM, ma anche attraverso la collaborazione con un marchio storico come Hundegger che si aggiunge alle tante soluzioni progettate e realizzate dal nostro marchio Weinmann. Un impegno che si fa sempre più forte e che da qualche tempo abbiamo cominciato a sostenere con progetti e iniziative concrete anche nel nostro Paese, dove l’edilizia in legno non si limita solo alla realizzazione dei tetti, ma coinvolge edifici di dimensioni sempre più importanti.
Un business reso ancora più attuale dalla maggiore attenzione verso tecniche e risorse più sostenibili, che in tanti Paesi del mondo stanno spingendo queste tecnologie in modo molto forte”.

“Un altro grande tema che dominerà i processi di innovazione è e continuerà a essere il software. Da oramai diversi anni la nostra industria ha compreso quanto questo elemento sia determinante nella gestione di processi produttivi, che si parli della singola macchina o del grande impianto “lotto uno”. Sia nei “treff” in Germania che nel nostro evento nella sede di Giussano abbiamo toccato con mano quanto interesse ci sia sulla “intelligenza” dei sistemi: con la nostra piattaforma “Tapio” abbiamo di fatto inaugurato più di una decina di anni fa una nuova stagione per il settore, intercettando una parte sempre più importante del nostro bacino di utenti, quelle “giovani generazioni” che sia a livello operativo che di proprietà si stanno facendo strada. I nostri clienti sono sempre più spesso giovani che dimostrano una grandissima predisposizione verso strumenti digitali e nuovi modi di gestire la produzione: arriverei a dire che se fino a qualche anno si guardava alla macchina, prestando ben poca attenzione al suo “linguaggio”, oggi la situazione si è capovolta ed è l’interfaccia, la “usability”, la possibilità di interfacciare ogni strumento ai sistemi contabili, amministrativi, gestionali o al magazzino a contribuire fortemente alla scelta finale.
Conosco questo settore da tanti anni e per la prima volta ho la sensazione che la macchina in quanto tale stia passando in secondo piano rispetto al software. Non voglio certo dire che la qualità della meccanica e di tutto ciò che l’accompagna non sia essenziale, ma oggi più che mai deve essere al centro di un vero e proprio sistema che Homag – a dire il vero – sta costruendo oramai da qualche decennio…”.

IL FUTURO
“La mia sensazione è che anche il 2023 si chiuderà con ottimi risultati, magari non così eccezionali come i due anni scorsi ma certamente di grande soddisfazione”, prosegue Walter Crescenzi. “I dati per il gruppo parlano chiaro e per quanto riguarda noi della filiale italiana posso anticiparle che a tutt’oggi abbiamo ordini e macchine non ancora consegnate per oltre 40 milioni di euro.
Abbiamo già definito numerose commesse sia di macchine singole sia per alcuni importanti impianti che saranno realizzati nel corso dell’anno, per cui i numeri del 2023 saranno certamente positivi.
Indubbiamente l’ingresso di Homag nel gruppo Dürr ha accelerato, amplificato alcuni processi fondamentali per una industria come la nostra: oggi possiamo fare riferimento a una visione industriale diversa, più forte, stabile e competitiva, per cui guardiamo ai prossimi anni con attenzione ma con una certa tranquillità.

a cura di Luca Rossetti

homag.com

Un ottimo 2022 per Homag, grazie anche ai “Treff”… ultima modifica: 2023-03-14T15:20:47+00:00 da Francesco Inverso