Un altro dei “grandi padri” delle tecnologie per il legno ci ha lasciati. Lo scorso 16 gennaio è mancato all’età di ottant’anni, dopo una lunga malattia, Luciano Bertesi, un nome che a molti porterà alla mente tanti ricordi. Socio fondatore di Acimall e di quella che allora si chiamava Interbimall, Bertesi ha sempre creduto nel lavoro di squadra e nella necessità che il settore avesse una propria, forte rappresentanza. Fin da quando, nel 1958, entra nel mondo del legno sposando Elena, figlia di Stefano Benetti, fondatore della Centauro. Lascia il suo lavoro di agente di commercio e si dedica alla azienda del suocero di cui diventa presto responsabile commerciale; anni di grande sviluppo, che portarono le seghe a nastro “made in Centauro” ad affermarsi a livello internazionale.
Nel 1967 avvia una nuova avventura: nasce Stromab con cui inventa un modo rivoluzionario di levigare, grazie a nastri verticali. Un colpo di genio che cambia la sua vita e l’inizio di un rapporto profondo con la Scm di Rimini, che gli chiede di avviare una collaborazione proprio in questo comparto.
Nasce una nuova società, la Sandya, prima pietra di un lungo e proficuo rapporto fra le due realtà che cementa ancora di più l’amicizia esistente da molti anni fra Bertesi e Adriano Aureli.
Stromab prosegue la propria attività aprendo le porte a seghe radiali e pendolari, affilatrici e altri prodotti che si integravano nella rete commerciale di Scm, sempre più una realtà di primissimo piano nello scenario mondiale.
A metà degli anni Ottanta cede a Scm il suo 50 per cento di Sandya; liquida i Fratelli Tamagnini, entrati nel frattempo a consolidare l’assetto di Stromab, e crea una vera e propria azienda di famiglia, visto che i suoi figli più grandi si stavano affacciando al mondo del lavoro.
Addio a Luciano Bertesi
“Luciano aveva un grande intuito, un carattere fermo ma allo stesso tempo gioviale”, ricorda Adriano Aureli, suo socio per molti anni ma soprattutto amico fraterno e compagno di mille viaggi. “Era amato da tutti, anche per le sue grandi dote di mediatore che in più di una occasione ci ha permesso di mettere rimedio a qualche situazione imprevista…Eravamo sempre in viaggio, in giro per il mondo a far conoscere le nostre macchine: non credo di peccare di superbia se le dico che eravamo dei pionieri, che ci muovevamo senza sosta fra la Francia e la Siria, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Finlandia alla Libia, dall’Iraq all’Algeria, creando quella che può essere senz’altro ricordata come la più efficiente rete distributiva del settore. Con il binomio L’Invincibile-Centauro abbiamo conquistato, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, i cinque continenti!”.
“Luciano era instancabile, fantasioso, allegro”, prosegue Aureli. “Non era proprio padrone delle lingue, ma la sua comunicativa gli permetteva di stabilire un rapporto forte e diretto con chiunque, fin dal primo incontro, al punto che tutti diventavano amici e non solo clienti o partner. Aveva una intelligenza vivace e una competenza tecnica e commerciale che gli hanno permesso di avere successo”.
Alla sua famiglia, ai figli Stefano, Rocco, Marcello, Alessandro, Barbara, Sebastian e Francesco la vicinanza della redazione di Xylon e di tutta l’Acimall.
Addio a Luciano Bertesi
ultima modifica: 2015-02-23T00:00:00+00:00
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