ATTO 31 – Fapil

“In Fapil abbiamo cercato da subito di organizzarci cercando di ottemperare alle normative nazionali e regionali che dal 21 febbraio si sono susseguite...

GiamPaolo Pesenti
amministratore unico FAPIL (Zogno, Bergamo)
www.fapil.it

  1. Come avete reagito a questa emergenza?

“In Fapil abbiamo cercato da subito di organizzarci cercando di ottemperare alle normative nazionali e regionali che dal 21 febbraio si sono susseguite: sicuramente all’inizio la situazione è stata sottovalutata da tutti, ma noi abbiamo comunque sin da subito deciso di organizzarci per mantenere le distanze e proteggerci con mascherine e guanti. Personalmente mi sono ritrovato in prima linea, essendo amministratore del mio comune e responsabile del centro coordinamento delle emergenze. Una situazione che è apparsa da subito difficile, che ci ha costretto a scelte anche impopolari: all’inizio dell’epidemia, giusto per citare un esempio, non abbiamo dato il permesso per la sfilata di carnevale e nei giorni seguenti abbiamo chiuso i parchi e giardini pubblici, arrivando fino alla chiusura del mercato all’aperto settimanale e della pista ciclabile intercomunale, oltre che degli uffici pubblici. Scelte fatte prima che gli enti superiori intervenissero…
Nel comune di Zogno ci siamo organizzati da subito per produrre mascherine artigianali: con l’aiuto di volontari abbiamo raccolto l’adesione di una sessantina di “sarte casalinghe”, organizzando la logistica della distribuzione dei materiali e dei mezzi per produrre le mascherine per poi ritirarle una volta finite, imbustarle, sterilizzarle e consegnarle porta a porta. Stiamo parlando di più di diecimila mascherine prodotte e consegnate in meno di dieci giorni.
Le comunità si sono organizzate con la solidarietà per la consegna a domicilio dei beni di prima necessità alle categorie più fragili, i farmaci ai malati, un centro ascolto e l’assistenza psicologica. Il grande cuore delle comunità e di noi bergamaschi e dei volontari ha funzionato. Tutto il resto no. È mancato chi ci doveva guidare a livello superiore”.

  1. Che cosa, a vostro avviso, sta cambiando o cambierà in modo radicale?

“Per alcuni anni cambierà il modo di vivere la socialità, di incontrarsi, di visitare i clienti e di fare festa. Un pensiero lo voglio rivolgere ai bambini: ho due figli piccoli  e penso loro siano quelli che soffrono di più di tutte le privazioni delle libertà, del giocare, del fare festa, di incontrarsi, di andare a scuola… questo è un aspetto che non è valutabile nel breve periodo. Avremo delle generazioni che avranno sofferto da piccoli e non conosciamo le loro reazioni quali potranno essere da grandi e quali risvolti avranno sulla nostra società del futuro”. 

  1. Che cosa le autorità e tutti noi dovremmo fare?

Pensare al futuro come poterci muovere, lavorare, studiare e vivere. Fintanto che non si troverà un vaccino ci dovranno essere delle regole sociali che tutti devono rispettare: poche, chiare e senza interpretazioni possibili, sperando nel buonsenso delle persone (che purtroppo in molti manca). Qualcuno ha sbagliato a livello molto alto e solo oggi, 15 aprile 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità invita all’utilizzo delle mascherine per evitare il contagio… un invito anche a loro di pensare al futuro e di non continuare a rincorrere quello che succede…”.

 

ATTO 31 – Fapil ultima modifica: 2020-04-21T09:00:59+00:00 da Luca