Lacon, Gruppo Fantoni: con le radici in Friuli e…

Emanuele Bon ci parla di Lacon, azienda del Gruppo Fantoni specializzata nella produzione di carte impregnate e laminati in continuo “Cpl”, sempre alla ricerca di nuove opportunità grazie a investimenti e nuovi prodotti, come il “Laminlac”. Ma ci racconta anche delle radici del gruppo friulano nella terra in cui è nato e dei valori di questa terra e dalla sua gente che ha saputo fare propri.

Lacon è l’acronimo di “laminati continui”, ovvero quei decorativi ottenuti con presse a ciclo continuo che diventano poi la superficie dei supporti sui quali vengono incollati. È una delle realtà del Gruppo Fantoni, uno dei più noti produttori italiani ed europei di pannelli che proprio nel Triveneto affonda le radici.

“Fantoni è indubbiamente un gruppo fortemente connesso al proprio territorio, in quel Friuli dove ha trovato linfa vitale per il proprio sviluppo”, ci racconta Bon. “Non è un caso che quasi tutte le esperienze produttive del gruppo – fatta eccezione per la Lesonit, in Slovenia, dove si produce Mdf sottile – siano in questa terra. La produzione di pannelli è concentrata nel grande sito produttivo di Osoppo, Lacon ha sede a Villa Santina, ad Attimis si producono pannelli fonoassorbenti nei capannoni della Patt. Radici profonde, un legame che si consolida giorno dopo giorno nei continui investimenti della famiglia Fantoni in tutte le unità produttive. In Lacon, ad esempio, negli ultimi mesi abbiamo raddoppiato la capacità produttiva con una linea unica nel suo genere, grazie alla quale possiamo produrre “Cpl” (“continuous pressed laminated”, ndr.) in tre larghezze: 1.300, 1.850 e 2.120 millimetri.
La vocazione di Lacon è l’impregnazione delle carte, che vengono poi applicate in Lacon o da altre aziende del gruppo, ma il core business è la produzione del laminato in continuo, che viene venduto in tutto il mondo, con una quota di export di oltre il 70 per cento. Vendiamo principalmente in Europa, per ragioni di prossimità, ovunque ci siano impianti che hanno bisogno dei nostri laminati per rivestire qualsiasi tipo di supporto”.

Ci sono valori, caratteristiche che in qualche modo “passano” dal territorio ai prodotti di Lacon o, più in generale, delle aziende del gruppo?

“Mettiamo sempre il cliente al centro del nostro lavoro. In Friuli non siamo abituati a dire “no, non si può fare”. Per quanto possano essere difficili, talvolta assurde, tutte le richieste che riceviamo vengono valutate, analizzate, e cerchiamo il modo di dare la soluzione al problema. Credo di poter dire che vantiamo una tenacia particolare in questo, una “testardaggine” che è molto friulana, grazie alla quale siamo stati capaci di ottenere risultati che anche a livello tecnologico sembravano irraggiungibili. Cerchiamo di capire cosa possiamo fare nelle nicchie di mercato apparentemente meno interessanti, perché possono rivelarsi molto più “generose” di quanto si possa immaginare.
Sappiamo che è sempre essenziale dare un servizio, fare in modo che il cliente possa dimenticarsi dell’ordine inviato, certo che il gruppo se ne sta prendendo cura nel migliore dei modi…”.

… avendo a che fare con un prodotto che negli ultimi anni è cambiato notevolmente…

“Negli ultimi anni al laminato è stato chiesto di essere un prodotto completamente diverso in termini estetici, di prestazioni, di funzione. Oggi abbiamo una “mazzetta”, un campionario davvero impressionante sia in termini estetici che di prestazioni. In questa transizione ci hanno dato una grossa mano le carte “release”, con le quali possiamo trasferire sui nostri laminati qualsiasi texture i clienti vogliano, raggiungendo livelli di personalizzazione altissimi con investimenti contenuti. I tempi in cui una finitura poteva essere determinata solo con costosi e “scomodi” nastri di laminazione sono fortunatamente finiti.
A ciò si aggiunge che il “Cpl” oggi non è più solo sottile e flessibile, come veniva richiesto in passato, ma grazie a continui affinamenti nelle modalità di produzione oggi viene sempre più spesso utilizzato come valido sostituto dell’“Hpl”, del laminato ad alta pressione, in molte lavorazioni, perfino nei top da cucina. Riusciamo a fare laminati continui con una resistenza meccanica che può essere quasi equiparabile all’“Hpl” a livello di caratteristiche tecniche, grazie a presse che arrivano a pressioni tali da ottenere risultati molto interessanti…
Aggiungiamo poi che è cambiato il modo di produrlo, potendo ottenere formati diversi che accrescono le opportunità di personalizzazione e riducono gli scarti, oggi una leva competitiva importantissima.
Anche a livello estetico si è fatto molto e lavorare con Paesi diversi, dunque con gusti e tendenze differenti, ci ha fatto trovare il modo di rispondere alle specificità con proposte adatte alle diverse fasce del mercato: dagli “evergreen”, dai decori più tradizionali e semplici fino al legno, al cemento, ai tessuti…”.

Non deve essere semplice…

“Assolutamente, ma siamo un team dinamico, molto attento a quello che il mercato chiede. Negli ultimi tempi abbiamo messo a punto un prodotto assolutamente nuovo, che abbiamo chiamato “Laminlac”, un laminato che può essere laccato senza dover prima essere levigato. C’era una forte pressione da parte degli utilizzatori per poter disporre di una soluzione di questo tipo, che permettesse di accelerare i tempi di produzione e di finitura. Siamo andati oltre, arrivando a formulare una piccola collezione in diversi spessori per poter gestire diverse necessità di applicazione. Il più flessibile è il “Laminlac F”; il “Laminlac P”, invece, ha la capacità di assorbimento della vernice più spinta ed è disponibile in diversi spessori con i quali coniugare una forte “coprenza” a una buona flessibilità. E poi c’è il “Laminlac K”, dove la “k” sta per “kraft fenolico”, ovvero diversi strati di carta che vengono sovrapposti fino a ottenere lo spessore di cui il cliente ha bisogno, magari per poterlo applicare su pannelli listellari o su superfici non perfettamente lisce.
E tutti e tre, lo voglio sottolineare di nuovo, possono essere laccati direttamente, senza alcun problema di preparazione. Abbiamo scelto una finitura chiara, neutra, che permetta di essere verniciata con qualsiasi colore. Credo valga la pena di aggiungere che una buona parte di questi laminati, soprattutto i “Laminlac P”, sono disponibili in pronta consegna: vista la tipologia di prodotto abbiamo scelto di averne sempre un certo quantitativo a disposizione dei nostri clienti”.

Come dicevamo all’inizio il servizio è fondamentale…

“Assolutamente. Proponiamo carte impregnate, laminati che garantiscono sempre più prestazioni agli utilizzatori, evitando loro alcuni passaggi o lavorazioni che prima era necessario fare. Crediamo che sia questa la strada da seguire, come la disponibilità a fornire anche quantitativi limitati: sarebbe certamente più “interessante” occuparsi solo di grandi commesse, ma non è questa la strada da percorrere, a nostro avviso.
Anche nel rapporto con i nostri clienti è indispensabile la flessibilità, un valore fondamentale in una fase di mercato certamente complessa, in cui la visibilità è necessariamente limitata e si tende a ordinare quello che serve.
Questa stagione, difficile per tutti, credo ci abbia insegnato che la vicinanza fra i diversi player del mercato deve essere costante e sempre più stretta: garantire la propria disponibilità in questo momento storico è uno dei valori più rilevanti nella capacità di fare business di un’azienda. Potremmo doverci confrontare con un cliente che per i motivi più disparati ha la necessità impellente di poter disporre dei nostri “Laminlac” e avere la possibilità di rispondere in modo veloce e positivo riteniamo faccia la differenza”.

Dicevamo di quanto siano cambiati questi prodotti negli ultimi tempi…

“Il laminato, continuo o ad alta pressione che sia, ha sostanzialmente imboccato due strade: da un lato la decorazione, la bellezza e l’estetica; dall’altro la funzionalità, come nel caso del nostro “Laminlac”. Potremmo parlare di una doppia “competizione” sul versante della finitura, nei confronti della verniciatura e della impiallacciatura, e dall’altro nella possibilità di rendere le superfici migliori dal punto di vista della resistenza. A nostro avviso è nella sintesi fra queste due realtà lo sforzo di innovazione chiesto a questo materiale: essere più bello ma al tempo stesso tempo più utile.
La ricerca dal punto di vista del design sarà centrale, perché una parte significativa della nostra clientela chiede questo; d’altra parte il laminato difficilmente può essere venduto grezzo, come avviene invece per i pannelli, per cui dovremo sempre dargli un plus estetico. Ci sono però sempre più realtà nelle quali si guarda alle diverse applicazioni possibili dei laminati ed è in questi ambiti che, invece, contano più gli aspetti tecnici, il fatto che possano essere una commodity che le tecnologie produttive rendono sempre più interessante. In fondo, a pensarci bene, è sempre stato così: proporre un laminato non è mai stato proporre un semplice decorativo, ma un pacchetto di possibili soluzioni, un prodotto tecnico che ha nella propria natura caratteristiche che lo fanno diventare “altro”.Potremmo arrivare a riassumere il nostro lavoro come un impegno a rendere il più semplice possibile la vita di coloro che utilizzano i laminati, aiutandoli a leggere le tante proposte oramai presenti sul mercato perché sappiano scegliere il prodotto più adeguato ai propri standard produttivi, sia tecnologici che estetici”.

La bellezza sarà sempre centrale?

“Sarà sempre l’aspetto più immediato: si stanno aprendo mondi nuovi per il laminato, spazi di applicazione che non avremmo mai immaginato e la ricerca in queste nuove direzioni sarà forte e continua, ma questo non significa che la “bellezza” passerà in secondo piano. In Fantoni il tema del pannello nobilitato, bello e funzionale, è sempre più centrale: stiamo studiando le nuove tendenze nei decorativi, le nuove finiture e da questo impegno è nato il nuovo sviluppo della collezione “Impronte”, che abbiamo lanciato qualche anno fa. Stiamo spingendo l’acceleratore nella definizione di nuovi decorativi per i nostri pannelli nobilitati nei quali saranno le “righe” il tratto dominante, un tema molto attuale.
Nel prossimo futuro vediamo decorativi “molto rigati”, sia partendo dai legni che da finiture materiche diverse: lavoriamo a una nuova collezione che segua questo filone, peraltro già molto forte nelle ceramiche e nell’alto di gamma, con il legno vergine.
Mi lasci concludere dicendo che, orfani del Salone del mobile.Milano, avere una idea più precisa sui trend emergenti non è così facile, ma non possiamo certo fermarci ad aspettare: “matericità” è la parola d’ordine, oramai da qualche tempo, ed è una strada su cui stiamo tutti trovando e proponendo nuove ispirazioni”.

a cura di Luca Rossetti

Lacon, Gruppo Fantoni: con le radici in Friuli e… ultima modifica: 2021-02-16T19:16:58+00:00 da Francesco Inverso