Bortoletto Serramenti, un esempio di falegnameria moderna

Una azienda che – come tante altre, fortunatamente – ha compreso che la vera sfida era produrre sempre qualità, ma con strumenti nuovi: da qui la scelta di investire in un centro di lavoro Working Process.

C’è ancora la “vecchia” falegnameria, “… macchine di una volta che utilizziamo per preparare qualche semilavorati, un rifacimento di qualcosa, ma ci fermiamo qui”, come ci raccontano, ma il cuore del sistema è altrove, un grande “recinto” (la sicurezza innanzitutto) all’interno della quale lavoro un grande centro di lavoro: i quadrotti vengono caricati a inizio linea ed eccoli trasformati in elementi pronti per essere assemblati.

È questa la sempre più diffusa realtà di chi produce serramenti: utilizzare linee moderne, integrate, efficaci ed efficienti, per continuare a proporre la qualità dei nonni e dei padri artigiani.

Stefano Bortoletto – classe 1986, terza generazione di falegnami – è il nostro Virgilio in questa azienda che ha saldissime radici nel legno: lo si capisce a ogni passo, guardando in ogni angolo che qui si è vissuta tutta l’evoluzione del fare porte e finestre.

Mio nonno Dino ha iniziato a costruire finestre nel 1957”, ci racconta Stefano. “A dire il vero si occupava un po’ di tutto e solo qualche anno più tardi ha deciso di specializzarsi negli infissi, una scelta che nel pieno del boom economico del nostro Paese ci ha permesso di crescere in modo importante in breve tempo.
Una passione che abbiamo nel sangue, che il nonno ha trasmesso ai suoi due figli – mio zio Loris e mio padre Fiorenzo Bortoletto – e che è arrivata fino a noi nipoti: a me che – come mio papà – seguo la parte produttiva e ai miei cugini Giovanni e Angela, più coinvolti nelle attività commerciali, gestionali e di marketing”.

Oggi la Bortoletto Serramenti è una realtà di 7mila metri quadrati nella zona industriale sud di Padova che realizza un fatturato attorno ai 5 milioni e occupa una trentina di addetti, dove si producono infissi di alta qualità per rispondere a qualsiasi esigenza o necessità del cliente, che può scegliere il suo serramento preferito fra le diverse collezioni presentate in uno splendido show room oppure richiedere personalizzazioni e dettagli su misura, “… perché oggi la flessibilità delle macchine e degli impianti di ultima generazione che utilizziamo ci permettono di fare tutto, di creare esattamente la porta o la finestra che il nostro cliente desidera, con un elevatissimo grado di libertà.
Questo non è solo un punto di forza, ma la nostra vocazione: non abbiamo mai inseguito i grandi numeri, non abbiamo mai voluto produrre a qualsiasi costo, tanto è vero che oggi produciamo sostanzialmente gli stessi volumi di sempre, mediamente una ventina di serramenti al giorno.
Lo facciamo, però, in modo più moderno, potendo contare su ore di lavoro senza presidio, durante la pausa pranzo o a fine giornata, sapendo che possiamo anche spingere un poco sull’acceleratore per gestire al meglio i picchi della domanda mantenendo sempre quella qualità che è il “credo” della nostra famiglia. Il tutto in una visione complessiva di ciò che siamo, perché la produzione è solo un aspetto, per quanto fondamentale, della vita di una azienda, sapendo che gli elementi andranno poi verniciati, assemblati, che ci sarà la ferramenta da installare… tutto deve essere coordinato”.

Signor Bortoletto, chi sono i vostri clienti?

Lavoriamo sia con rivenditori che con clienti privati in tutto il Veneto, una regione dove il “bene casa” è ancora un valore grande. Proponiamo qualsiasi tipo di serramento per una clientela di fascia medio-alta, in legno e legno-alluminio, oltre qualche altro prodotto che consideriamo “di contorno”, perché la nostra vera vocazione resta comunque la lavorazione del legno.
Una produzione incentrata su una linea Working Process dove realizziamo tutto, dagli alzanti scorrevoli di grandi dimensioni al più piccolo pezzetto di legno. Una scommessa che hanno fatto i miei genitori, abbandonando tecnologie più tradizionali che sono state la soluzione migliore fino a quando i numeri erano “importanti” e i serramenti tutti uguali, ma con la spinta verso lotti sempre più piccoli e una personalizzazione spesso esasperata è stato necessario fare andare in una direzione nuova.
Dal 2008 in poi la flessibilità è diventata imprescindibile e il fatto di aver colto i primi segnali ci ha permesso di muoverci per tempo, evitando il terremoto che ha colpito il settore negli anni successivi. Con Working Process abbiamo abbracciato un modo di produrre intelligente e flessibile, che ci ha messi nelle condizioni di rispondere a clienti vecchi e nuovi senza limiti, mantenendo una buona produttività”.

Siamo arrivati alla “fabbrica automatica del serramento”?

Diciamo che ci stiamo avvicinando molto”, ci risponde Stefano Bortoletto: “… poter disporre di magazzini automatici in ingresso, che possono contenere fino a 400 pezzi, e di sistemi di scarico ugualmente intelligenti ci permette una certa libertà nel produrre, sapendo che tutto ciò che sta in mezzo è gestito da una linea che può lavorare in autonomia.
Questo non significa però che oggi si possa prescindere dalla conoscenza del legno: conoscerlo, rispettare le sue venature o le caratteristiche delle specie che lavoriamo (alla Bortoletto Serramenti si lavora soprattutto abete, ma anche rovere, frassino, pino, larice; ndr.) vuol dire fare la differenza.
Senza dimenticare quanto sia cambiato il serramento negli ultimi decenni: si è passati da un serramento da 58 millimetri con una guarnizione, due al massimo, a un bene che è un prodotto di alta ingegneria, che garantisce prestazioni inimmaginabili, dove il ruolo del vetro ha aperto molte nuove possibilità. Serramenti dai profili sempre più complessi, resi possibili da una più intensa collaborazione con gli utensilieri, con almeno tre guarnizioni…”.

A proposito di utensilieri…

“… senza le loro competenze sarebbe tutto molto più difficile: noi collaboriamo da anni con la TWT di Rovereto e con il loro aiuto gestiamo il nostro magazzino che comprende almeno una ottantina di frese con i relativi taglienti… è quasi più facile utilizzare il centro di lavoro della Working Process!”, aggiunge ridendo.
Battute a parte, guardare questa linea fa tremare i polsi. Il primo impatto spaventa, perché stiamo parlando di un concentrato di idee, tecnologie e invenzioni che di fatto fa esattamente tutto quello che farebbe un bravo artigiano ed è tutto dire; ma basta poco per prendere confidenza, per accorgersi che l’interfaccia operatore aiuta molto in tutti i passaggi, dal caricamento dei dati alla gestione, fino alla programmazione. In fine dei conti posso dirle che è perfino facile da utilizzare, ma io ci lavoro oramai da quindici anni e ho una certa confidenza…”.

Insomma, soddisfatti della scelta…

“… soddisfatti a tal punto che alla linea installata nel 2009 ne è arrivata una seconda nel giugno del 2023: più di così… hanno lavorato affiancate per un certo periodo, fino a che la più recente “Logos Life Evo Executive 3555” non è andata a pieno regime; a quel punto abbiamo di fatto dismesso la “Logos” precedente. Ora siamo ancora più veloci, flessibili e precisi… se dovessi riassumere in tre parole che cosa l’incontro con Working Process ha significato per noi direi flessibilità, produttività e qualità delle finiture. Gli elementi escono dalla linea perfettamente “finiti”, qualsiasi sia la lavorazione che vi abbiamo fatto, pronti per l’assemblaggio meccanico delle ante, mentre i telati vengono incollati. Il tutto passa poi al nostro reparto di verniciatura”.

“Vede – riprende Stefano Bortoletto – lavorare con queste tecnologie significa avere un grosso aiuto per offrire un prodotto che funziona, strutturalmente ed esteticamente perfetto, riconosciuto come uno standard di qualità da tutti i nostri clienti.
Certo, bisogna anche saperli far conoscere e vendere, trasmettere i valori di una finestra Bortoletto, ma partire da un serramento di cui si percepisce immediatamente il valore è fondamentale. Come abbiamo accennato poco fa il serramento è cambiato molto e non si parla più di quattro pezzi di legno con un vetro e una serratura: oggi ci sono norme, test, certificazioni, qualità della posa e mille altri piccoli particolari che ne fanno un concentrato di tecnica che tutti i giorni viene messo alla prova magari anche decine di volte”.

Bello fare il falegname oggi, vero?

Indubbiamente fare il falegname ha una dignità diversa rispetto al passato. Avere a che fare con il rigore con cui deve essere progettata e costruita una finestra o un’alzante, utilizzare certe macchine, poter disporre di tecnologie come quelle che propone Working Process ci ha portati su un altro pianeta.
Senza contare la sicurezza! Oggi siamo forse più ingegneri che falegnami, ma questo non ci ha tolto la nostra passione per il legno, il punto da cui tutto nasce…”.

A cura di Luca Rossetti

bortolettoserramenti.com
working-process.com

Bortoletto Serramenti, un esempio di falegnameria moderna ultima modifica: 2025-09-23T16:29:13+00:00 da Francesco Inverso