Dopo una trattativa durata diversi mesi venerdì 21 novembre è stato siglato il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti, uno dei CCNL più rilevanti dell’intero sistema industriale italiano per numero di lavoratori coinvolti.
Il nuovo accordo interessa infatti oltre 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori e migliaia di imprese metalmeccaniche su tutto il territorio nazionale.
Per il periodo 2025-2028, il rinnovo prevede un aumento retributivo medio di 205 euro mensili, comprensivi dei 27,70 euro già erogati a giugno 2025.
Sul fronte del welfare, il nuovo contratto porta le prestazioni dai 200 ai 250 euro, rafforza la formazione continua, introduce misure aggiuntive per la conciliazione vita-lavoro e amplia gli strumenti di flessibilità organizzativa, considerati sempre più centrali per un settore in profonda trasformazione.
Le associazioni datoriali sottolineano che il rinnovo del CCNL conferma la capacità delle parti sociali di assumersi una responsabilità condivisa in un momento complesso per l’industria italiana. Il contratto, affermano, rappresenta un elemento di stabilità sia per le imprese sia per i lavoratori, offrendo un quadro chiaro per programmare investimenti, organizzazione e sviluppo delle competenze.
Secondo le associazioni delle imprese metalmeccaniche, l’accordo raggiunto “… rafforza la competitività delle aziende e al tempo stesso valorizza il contributo delle persone che vi lavorano“. La combinazione di aumenti salariali, welfare ampliato e attenzione ai temi della formazione continua e della conciliabilità viene considerata un passaggio importante per sostenere la modernizzazione del settore.
Il rinnovo del contratto, concludono, garantisce “… stabilità, prospettiva e un segnale concreto di impegno da parte delle imprese nel promuovere il benessere e la crescita professionale dei lavoratori“, elementi ritenuti decisivi per accompagnare l’evoluzione tecnologica e organizzativa del comparto.
I PUNTI
Garanzie salariali
• Aumento di 205 euro per l’intera vigenza contrattuale: 177euro sui minimi nei prossimi tre anni (53 euro/mese nel 2026,59 euro/mese nel 2027 e 65 euro/mese nel 2028) a cui siaggiungono i circa 28 euro già erogati a giugno 2025.
• Aumento da 200 a 250 euro l’anno dei flexible benefits che, sempre nel periodo 2021-2028 raggiungono così la somma di 1750 euro netti per ciascun addetto.
Flessibilità
• Ampliamento a 96 delle ore/anno per l’orario plurisettimanale per meglio bilanciare i carichi di attività e contestuale innalzamento a 128 ore del tetto tra plurisettimanale e straordinario in quote esenti;
• Aumento dei PAR a fruizione collettiva da 5 giorni (40 ore) a 7 giorni (64 ore) annui per tutti i lavoratori e corrispondente riduzione dei PAR a fruizione individuale.
• È stato previsto che i contratti a termine possano superare i 12 mesi di durata a fronte di specifiche causali; dal 2027 le causali potranno essere usate se stabilizzati almeno il 20% dei precedenti contratti a tempo determinato.
• Inserito un termine di durata ai contratti di somministrazione a tempo indeterminato, misura che tutela impresa e lavoratori nell’utilizzo di questo importante strumento di flessibilità.
Formazione, Sicurezza e Politiche di Genere
• Valorizzazione dei break formativi per l’aggiornamento/informazione delle procedure di sicurezza adottate sul lavoro e l’adozione di interventi per evitare il ripetersi di infortuni;
• Incremento del numero di ore di formazione a favore dei lavoratori al rientro in azienda dopo lunghi periodi di sospensione lavorativa (maternità, malattia, etc.);
• Strutturalità del contributo dell’organismo paritetico MetApprendo attraverso un finanziamento a solo carico aziendale;
• Monitoraggio annuale sulla parità salariale uomo/donna.
Conciliazione vita-lavoro e tutela disabili e malattie gravi
• Introduzione di 3 giorni di permesso annui per malattia del figlio fino a 4 anni, con retribuzione pari all’80%;
• Concordato un meccanismo che accorda una maggiore tutela del rapporto di lavoro ai lavoratori disabili comprendendo anche le malattie degenerative, oncologiche, morbigene.












