Le importazioni italiane di legno lamellare raggiungono livelli senza precedenti. Tra gennaio e luglio l’Italia ha acquistato dall’estero 422mile metri cubi di lamellare, il volume più alto mai registrato in un periodo equivalente. Lo segnala l’analisi sui dati Eurostat, che evidenzia un incremento del 12 per cento rispetto ai primi sette mesi del 2024.
L’impennata, spiegano gli operatori, è trainata dai sussidi pubblici in scadenza a fine anno, che stanno accelerando ordini e cantieri. Un fenomeno che si inserisce in un contesto già caratterizzato da un crescente ruolo dello Stato nella domanda di edifici in legno: secondo l’Osservatorio della Filiera Legno nel 2024 per la prima volta la produzione destinata alle opere pubbliche ha superato quella per il settore privato, segnando quella che viene definita “… una svolta nelle costruzioni in legno“.
Il principale fornitore dell’Italia resta l’Austria, che ha aumentato le consegne dell’8 per cento fino a quota 349mila metri cubi. Crescono anche Germania (26mila metri cubi, più 66 per cento) e Slovacchia (11mila metri cubi, più 410 per cento), mentre la Lettonia arretra a 8.200 metri cubi (meno 14 per cento).
Il quadro delineato dall’osservatorio sottolinea come la capacità delle imprese di adottare nuovi paradigmi dell’edilizia pubblica e la spinta degli investimenti collegati al PNRR abbiano contribuito alla crescita della domanda di costruzioni in legno. L’Osservatorio segnala inoltre che gli appalti pubblici legati alla filiera del legno sono aumentati del 9 per cento nel 2024, mentre gli interventi privati rallentano sotto il peso dell’incertezza normativa post-Superbonus.












