Frontali senza maniglia: nuova soluzione IMA Schelling per la bordatura automatica

Una nuova soluzione di bordatura automatizzata apre scenari produttivi inediti per i frontali senza maniglia. Ima Schelling Group ha realizzato per un produttore italiano un impianto in grado di gestire in modo completamente automatico bordi diritti e quattro diversi profili maniglia complessi, risolvendo criticità legate a spessore del bordo, adesivazione e stabilità del profilo.
Fino ad ora sono state utilizzate principalmente due tecniche: profili in alluminio applicati ai bordi, oppure frontali realizzati in mdf nei quali il profilo viene fresato e successivamente verniciato. Si tratta in entrambi i casi di metodi molto costosi e complessi per la realizzazione del bordo“, ha spiegato Dennis Reddig, product manager edge processing di Ima Schelling.
La richiesta era dunque una bordatrice in grado di lavorare, in un unico processo e senza intervento manuale, sia bordi diritti sia bordi profilati complessi, con un sistema in grado gestire quattro geometrie differenti: profili a J, profili a C, profili angolati e profili con battuta.
La principale criticità ha riguardato la bordatura dei profili a J e a C. Abbiamo effettuato una lunga fase di test su materiali di bordo e sistemi di applicazione dell’adesivo, fino a individuare la combinazione più efficace“, ha continuato Reddig.

SFIDE

Il softforming consente la bordatura di geometrie fluide utilizzando materiali sottili e altamente flessibili. In questo caso, però, la soluzione si è rivelata inadeguata: lo spessore ridotto del bordo lasciava trasparire la struttura delle particelle, rendendola visibile soprattutto nello strato centrale dei pannelli truciolari. Un effetto inaccettabile per frontali destinati a una finitura di alta qualità.
È stato subito evidente che fosse necessario aumentare lo spessore del bordo“, spiega Dennis Reddig. La scelta ha però introdotto nuove complessità nel fissaggio del materiale su profili maniglia articolati. “I bordi più spessi generano forti forze di ritiro e tendono a fuoriuscire dalla curvatura del profilo“, ha precisato. La ricerca si è quindi concentrata sull’ottimizzazione dell’applicazione dell’adesivo.

Sulle bordatrici tradizionali, l’adesivo viene applicato direttamente sul pezzo prima del fissaggio del bordo, una procedura efficace sui bordi diritti ma difficilmente replicabile sui profili a J e a C. “In una prima fase abbiamo sperimentato l’applicazione dell’adesivo esclusivamente sul materiale di bordo, per poi arrivare a una soluzione combinata“, spiega Reddig.
Nel sistema finale l’adesivo viene distribuito sia sul bordo sia, in punti selezionati, direttamente sul pannello. Per ottenere questo risultato, Ima Schelling ha integrato nell’impianto più sistemi di applicazione, calibrandone l’interazione. Fondamentale è stata la fase di test: una quantità insufficiente di adesivo compromette l’adesione, mentre un eccesso comporta lunghi interventi di finitura e il rischio di danneggiamento superficiale. Le prove, condotte nel centro test di Lübbecke, hanno permesso di definire la combinazione ottimale. “Solo dopo numerosi test siamo arrivati alla soluzione definitiva“, ha proseguito Reddig.

Oltre all’adesivazione, un’ulteriore criticità ha riguardato la lavorabilità del materiale. Ima Schelling utilizza spessori compresi tra 0,6 e 1 millimetro, che il cliente richiedeva di applicare con angoli prossimi ai 90 gradi. Anche in questo caso è stato sviluppato un processo dedicato: il materiale viene riscaldato in punti specifici tramite pistole ad aria calda per aumentarne la deformabilità, mentre unità di incisione lo indeboliscono localmente nelle zone più critiche. “L’obiettivo era trovare il giusto compromesso tra profondità dell’incisione e resistenza del materiale”, conclude Reddig, “evitando strappi e garantendo la stabilità del profilo“.

BORDATURA

Le soluzioni sviluppate sono state integrate in una macchina “Combima” per la lavorazione del formato e della bordatura, progettata per una produzione flessibile fino al lotto minimo uno. Il cliente dispone così di un unico impianto per la produzione completamente automatizzata di frontali per mobili, in grado di gestire sia bordi diritti sia quattro profili maniglia complessi. “Abbiamo soddisfatto le esigenze del nostro cliente italiano realizzando una macchina ad alte prestazioni, progettata su misura per la produzione automatica di componenti con cinque diverse geometrie di bordatura“, sottolinea Dennis Reddig.

Per eseguire i numerosi passaggi di lavorazione, la macchina è equipaggiata con diversi utensili e unità di finitura, tra cui l’unità I-Kfa per l’arrotondamento degli angoli interni, raschiatori per profili e superfici piane, unità di lucidatura e spazzole. La linea di softforming con bordi di forte spessore si sviluppa su una lunghezza complessiva superiore ai 40 metri. “È una dimensione significativa per una macchina destinata alla lavorazione di componenti per mobili”, conclude Reddig, “ma coerente con una soluzione speciale, sviluppata come impianto unico“.

Frontali senza maniglia: nuova soluzione IMA Schelling per la bordatura automatica ultima modifica: 2025-12-15T13:55:16+00:00 da Francesco Inverso