Sicam numero cinque!

Torna a Pordenone l’evento che apre, di fatto, la nuova stagione del mobile, dopo ogni pausa estiva. Un ritorno che non pare sentire eccessivamente i rigori di una stagione che, invece, vede molte altre rassegne in sofferenza.

Ci siamo, tutto pronto. Un pugno di giorni ed ecco che Sicam – l’appuntamento che si svolge a Pordenone ed è completamente dedicato a semilavorati, furniture, accessori – prenderà il via. Non c’è bisogno di spendere molte parole di presentazione, perchè crediamo che la storia di questo evento (che giunge quest’anno alla quinta edizione, ma ha radici molto, molto più profonde…) sia ben nota a tutti. Così come il suo ruolo di evento annuale, secondo per importanza alla sola Interzum, peraltro biennale.
La novità di quest’anno è un diverso calendario: la rassegna – che aprirà i cancelli dal 15 al 18 ottobre – non si svolgerà, come tradizione da mercoledì a sabato ma, come hanno deciso gli espositori stessi, da martedì a venerdì.
Una novità che, a dire il vero, non è proprio tale, in quanto gli organizzatori hanno informato operatori e stampa di settore dello spostamento appena terminato il sondaggio fra gli espositori, addirittura lo scorso ottobre. Ragazzi precisi e attenti, quelli di Exposicam…
 
Un evento che è arrivato agli onori della ribalta grazie alle indubbie capacità del suo patron, Carlo Giobbi, che anche quest’anno siamo andati a trovare per fare quattro chiacchiere su cosa ci attende il prossimo ottobre. Approfittiamo della lunga frequentazione per permetterci qualche libertà…
 
CARLO GIOBBI
Uuna rassegna rodata, ben frequentata, di cui non si sente parlare che bene. Numeri standard su tutti i versanti anche in una stagione disastrosa come quella attuale. E quest’anno non c’è nemmeno da preoccuparsi un poco, come accadde nel 2012, della sovrapposizione con Made. Non si starà, per caso, annoiando un poco?
 
“La noia non esiste per chi ama il proprio lavoro”, ci risponde con la sicurezza che gli conosciamo. “Se si lavora con passione, se si fa del proprio meglio questa parola non ha alcun significato.
E aggiungo che non ritengo si debba necessariamente inseguire la novità fine a se stessa e, d’altra parte, non è così semplice fare qualcosa di inaspettato. Siamo in una fase economica e storica di maturità: molto è stato fatto, molto è già stato inventato. Ciò non toglie che chi ha una marcia in più trovi sempre uno spazio per esprimersi; ma mi lasci dire che – almeno nel “fare fiere”, nell’offrire questo genere di servizi alle imprese – non si possono certo inaugurare nuove epoche storiche.
Molte cose sono cambiate, molte avventure le abbiamo già vissute, molte storie già viste. Ci piacciono sempre molto quelle dove facciamo bene il nostro lavoro, dove diamo tutto ciò che possiamo ai nostri espositori e ai nostri visitatori in termini di servizio e di accoglienza, per permettere loro di dover pensare solo al proprio business.
Il “modello Sicam” – se mi passa questa definizione che, a dire il vero, ho sempre trovato un poco esagerata – tende proprio a questo, a unificare tutti i possibili servizi sui due fronti per lasciare a chi espone e a chi cerca di pensare solo a fare ciò per cui sono venuti in fiera”.
 
Dunque cosa resta da fare?
 
“Come sempre lavorare per mantenere i risultati raggiunti, senza mai abbassare la guardia. Non c’è bisogno che dica che di questi tempi non è male non perdere terreno… Per carità, registriamo anche noi una contrazione dei metri quadrati venduti, ma parliamo di qualche punto percentuale rispetto alla media delle prime quattro edizioni e anche per quest’anno siamo attorno ai 13mila metri quadrati.
Lei sa meglio di me che molte aziende hanno chiuso i battenti, molte si sono fuse, altre sono state acquisite. Complessivamente il numero dei protagonist si è ridotto ma, lo ribadisco, non possiamo proprio lamentarci.
Vorrei comunque sottolineare che a Pordenone saranno presenti tutte le aziende leader dei vari comparti e salute con particolare soddisfazione l’arrivo di importanti realtà multinazionali, fra cui Akzo Nobel, Porcellanosa o Kronoswiss, solo per citare qualche nome che mi viene in mente in questo momento: in un anno in cui tutti dicono che il mercato italiano è particolarmente fermo stimolare l’attenzione di nomi di questo calibro…”.
 
Un appuntamento solido, che il mercato dimostra concretamente di apprezzare. E a proposito delle vostre collettive? Un capitolo che potrebbe in qualche modo aprire nuove strade?
 
“Ho già detto più volte che organizzare collettive è nel nsotro dna. Lo abbiamo sempre fatto, è in questo terreno che affondano le nostre radici. E in tempi non sospetti, in diversi settori, in molti Paesi del mondo. Abbiamo una società, Business International, che ha semrpe fatto quell lavoro e continua a farlo, anche se per noi non è una questione economica, ma di dare un servizio a queglie spositori di Sicam che vogliono affrontare certi mercati con il nostro sostegno, potendo contare sulla nostra esperienza e le nostre capacità organizzative”.
 
Lo ribadiamo: c’è di che annoiarsi, allora…
 
“… e io ribadisco che non conosco il significato di questa parola. Sicam è una questione di qualità e come tale richiede un impegno costante. Non è questione di vendere più spazi, perchè sappiamo bene che Pordenone non è certo la più grande superficie fieristica d’Italia e più di tanto non potremmo crescere. Ma questa è la formula che soddisfa i nostri espositori, ai quali chiediamo costantemente opinioni e suggerimenti. Ci interessa fare ciò che serve ai nostri clienti e la ricetta che abbiamo disegnato continua a funzionare, come dimostrano i fatti…”.
 
… e per la prima volta ospiterete un produttore di tecnologie….
 
Cefla Group ha chiesto e ottenuto uno stand informativo, di rappresentanza, nel quale salutare i propri clienti, molti dei quali espongono nella nostra fiera o quegli operatori che la visitano e che possono essere interessati alle loro proposte. Non ci saranno macchine, ci tengo a sottolinearlo, perché non è il nostro settore; solo semilavorati verniciati, finiti con le tecnologie Cefla, realizzati dai loro clienti.
Una esperienza che giudico positivamente e che potrebbe allargarsi ad altri espositori, ma sempre secondo queste precise modalità”.
 
  
Qualche cifra….
Pordenone si prepara dunque a ospitare la quinta edizione di Sicam, il Salone internazionale dei componenti, semilavorati e accessori per l’industria del mobile.

Eccovi qualche nuemro per darvi imemdiatamente una idea di cosa stiamo parlando: nel 2012 I visitatori sono stati 17mila, di cui il 30 per cento dall’estero. Importante il dato complessivo (una sostanziale tenuta, rispetto al record della rassegna, che di questi tempi ha del miracoloso…), ma anche gli arrivi a Pordenone da 94 Paesi esteri, un aspetto (quello della internazionalità dei visitatori), su cui forse nemmeno gli organizzatori erano pronti a scommetterci più di tanto qualche anno fa. Ottimi, come natural, gli arrivi dall’Europa (oltre il 70 per cento degli operatori stranieri in visita; Germania, Russia, Francia e Spagna sugli scudi), con un “crescente interesse” da Turchia e Asia.
A quota 500, uno più uno meno, gli espositori e anche in questo caso non mancano arrive molto, molto interessanti da oltreconfine…
 
E date fissate e già communicate urbi et orbi anche per l’edizione dell’anno prossimo, che si terrà da martedì 14 a venerdì 17 ottobre 2014, sempre a Pordenone.
Sicam numero cinque! ultima modifica: 2013-07-22T00:00:00+00:00 da admin