Il settore legno-based europeo è pronto a giocare un ruolo di primo piano nella transizione verde, ma per farlo ha bisogno di una forza lavoro preparata, dinamica e resiliente. È questo l’appello lanciato dalla European Wood Policy Platform (WoodPoP) attraverso un nuovo Policy Brief, in cui si sottolinea l’urgenza di investire in istruzione e formazione per affrontare le sfide ambientali, tecnologiche e occupazionali dei prossimi anni.
Con oltre 8 milioni di lavoratori coinvolti in tutta Europa, l’industria del legno rappresenta una colonna portante dell’economia sostenibile, capace di contribuire attivamente alla costruzione di una società più innovativa e inclusiva. Tuttavia, la progressiva uscita dal mercato del lavoro di molti professionisti esperti, unita all’evoluzione delle competenze richieste – dall’eco-design alla digitalizzazione, fino ai principi della costruzione circolare – rende necessario un intervento strutturale.
Il documento diffuso da WoodPoP propone un percorso chiaro: modernizzare l’istruzione tecnica e professionale integrando il sapere tradizionale con le competenze digitali; favorire il riconoscimento delle qualifiche e delle microcredenziali a livello europeo, per incentivare la mobilità dei lavoratori; rafforzare la collaborazione tra industria e istituzioni formative, promuovendo approcci interdisciplinari e percorsi di apprendimento pratico; rendere attrattive e attuali le carriere legate al legno, parlando alle nuove generazioni con linguaggi e valori in sintonia con la loro visione del futuro; infine, potenziare l’infrastruttura educativa esistente, garantendo qualità e accessibilità lungo l’intero arco formativo, dalla scuola primaria fino all’università.
“Il settore legno può guidare la transizione ecologica solo se supportato da una strategia lungimirante sul fronte della formazione” – si legge nel documento – “Investire nelle persone significa investire nella capacità dell’Europa di diventare davvero circolare e sostenibile.”
Per realizzare questa visione, la piattaforma chiede un sostegno concreto da parte degli Stati membri e delle istituzioni europee, sia in termini finanziari che normativi. Solo così sarà possibile costruire una forza lavoro all’altezza delle trasformazioni in atto e restituire al legno il suo ruolo naturale: quello di materia viva al centro del futuro.
