Working Process: produrre serramenti secondo il “Massimo Schiavetta pensiero”

È indubbiamente uno che ha lasciato il segno, che ha fatto parlare di sè e della propria visione di un settore della tecnologia per il legno – quello focalizzato sul serramento – che grazie anche a lui negli ultimi due decenni ha decisamente cambiato rotta…

Intendiamoci: se nella proprietà di Working Process non fossero entrate anche altre persone, se non fosse iniziata una felice stagione in cui da “think tank” dedita al sacro fuoco dell’innovazione si è passati a un gruppo industriale strutturato, se l’innovazione non fosse stata accompagnata da attente scelte per dare la possibilità alle idee di diventare realtà in un contesto di investimenti e profitto le cose sarebbero state diverse e ci saremmo limitati a parlare di genio e sregolatezza. E invece incontrare Massimo Schiavetta fa capire quanto sia determinante avere splendide idee e quanto altrettanto portentose siano le possibilità che si aprono se queste atterrano in un “contenitore forte”.

Non siamo certi che Massimo Schiavetta apprezzerà questa “apertura”, come si dice in gergo. Dobbiamo ammettere che nei suoi confronti abbiamo sempre avuto una sorta di timore reverenziale, perchè ancora prima di avere avuto il piacere di incontrarlo – oramai almeno un paio di decenni fa – di lui ci avevano detto di tutto e di più. Il comune denominatore di tanti racconti era la sua genialità, le sue indiscutibili e indiscusse capacità tecniche. Sì, perchè se i serramenti oggi si producono con una determinata tipologia di centro di lavoro – o, meglio, se chi vuole flessibilità e produttività non può che fare una determinata scelta… – lui è senz’altro da annoverare fra coloro che hanno aperto questa strada.

E la nostra chiacchierata non può che iniziare dal recente debutto sui mercati della “Super Heroes”, la nuova ammiraglia dell’azienda di Rivergaro, in provincia di Piacenza, che di fatto porta ancora più in alto gli standard già definiti con il centro di lavoro “Heroes”

“Ci sarebbero molte cose da dire a proposito della nostra “Super Heros”, esordisce Massimo Schiavetta con il suo solito sorriso sornione: “Abbiamo deciso che era tempo di proseguire sulla strada che abbiamo iniziato a percorrere con “Heroes”, il primo “vero” centro di lavoro per serramenti della nostra gamma, nato da una precisa evoluzione dei concetti che avevamo deciso di sposare. Erano anni in cui si dava oramai per scontato che anche per la produzione di serramenti ci si dovesse affidare a centri di lavoro a controllo numerico, accomunando in una sola macchina e con un unico bloccaggio lavorazioni prima realizzate su macchine diverse.
Il problema era declinare gli indiscutibili valori di questa tecnologia – flessibilità, produttività, compattezza – con tutto ciò che era invece dominio delle linee standard, quindi una maggiore produzione. Senza contare che le problematiche legate alla disponibilità di personale aveva di fatto sdoganato la possibilità di aumentare determinate tempistiche per poter ottenere elementi praticamente finiti, il tutto gestito direttamente dall’ufficio tecnico, con tutto ciò che questo percorso comporta in termini di sicurezza, accuratezza e anche di risparmio energetico.
La nostra “Heroes” ci permise di offrire una alternativa ai vecchi concetti produttivi, con risultati di vendita che ci stanno premiando. Una tecnologia che ha avuto un successo, nata da idee e conoscenze precise che era venuto il tempo di sviluppare ulteriormente ed è così che qualche anno fa è nata l’idea che ha portato alla costruzione della “Super Heroes”. 

Un nome che indica quale sia la direzione che avete scelto di percorrere…
“Esattamente, abbiamo creato una soluzione tecnologica che porta a un livello superiore tutti quei parametri di cui abbiamo parlato. Dunque, flessibilità, qualità, precisione geometrica e l’affinamento di alcune scelte, grazie anche alla esperienza maturata, ci hanno portato ad una soluzione ancora più versatile, permettendo di realizzare in una linea altamente produttiva anche serramenti molto particolari che fino a oggi potevano essere realizzati solo con altri sistemi stand alone”.

Una sorta di genio pronto esaudire ogni desiderio?
“È stato proprio questo l’obbiettivo che ci siamo posti: una soluzione dotata di sistemi che permettano alla macchina, alla linea di lavorare in completa autonomia sia durante il turno presidiato che senza presidio, grazie anche ai nostri magazzini intelligenti per la gestione del carico e dello scarico. Questa logica ci ha permesso di amplificare sia la produttività che la disponibilità dell’impianto, ovvero il “tempo reale” di lavoro.
Non stiamo parlando di fabbrica automatica, ma di qualcosa di più, di un processo completo che parte dallo sviluppo delle commesse negli uffici fino al serramento pronto per essere assemblato. Poche persone, competenti e preparate, collocate nelle giuste posizioni aggiungeranno un enorme valore alle potenzialità della nostra tecnologia risolvendo rapidamente le annose problematiche che chi produce serramenti ben conosce”.

Meccanica ed elettronica: null’altro?
“Magari!!!! L’informatica è un capitolo che ha aperto numerose porte e che noi utilizziamo per dare la possibilità al cliente di beneficiare maggiormente dell’investimento. In altre parole abbiamo lavorato sulla “parte digitale”, di cui fa parte la nostra piattaforma “Antonio”, non solo per gestire tutto ciò che la macchina fa e molto altro, ma anche per aiutare i clienti a mantenere sempre a livelli corretti la propria efficienza.
L’esperienza ci insegna che quando una nuova tecnologia entra in fabbrica ci vuole un certo tempo per arrivare a ottenere il massimo risultato: stiamo parlando di cali di efficienza che possono arrivare anche al 30 per cento nel primo anno, dovuti alla necessità di integrare questo cambiamento nelle consuetudini degli operatori e di un organismo così complesso come una impresa. Ebbene, grazie ad “Antonio” possiamo anticipare i tempi, simulare l’impiego della nuova macchina, della nuova linea sia a livello di operatori che di azienda, così che quando la nuova soluzione sarà installata tutto funzioni al meglio. Una specie di “scuola guida”, se mi passa il paragone, che sia non solo un insieme di istruzioni sul come fare, ma che generi cultura, passione, coinvolgimento”.

Produttività ed efficienza spesso, o quasi sempre, significano linee complete: a scapito delle macchine stand alone? Anche il serramento tenderà a diventare “affare di pochi”?

“No, anzi: le innovazioni nate dai progetti “Heroes” e “Super Heroes” hanno inevitabilmente una importante ricaduta tecnologica su tutta la nostra gamma. Credo di poter dire che Working Process è fra le poche, forse l’unica, ad avere sempre implementato una coerenza tecnologica importantissima in tutta la gamma. D’altra parte se smettiamo di essere performanti sulla macchina standard perdiamo quel cliente che oggi magari è “piccolo”, ma che presto sarà “medio” e poi “grande”, per quanto possano valere questi aggettivi. Di contro, se ci concentrassimo solo sulle macchine standard, come molte aziende nostre concorrenti fanno, sarebbe un vantaggio solo per chi offre e non certo per i clienti!”.

Ci tolga una curiosità: come scegliete i nomi delle vostre macchine?
“Mi fa piacere che me lo chieda: vogliamo che siano evocativi, che richiamino concetti, storie, il nostro impegno, ciò che ci imponiamo di raggiungere e proporre… prenda le nostre “Logos Life Evo”: parliamo di evoluzione della parola, della vita, di una macchina che non serve solo a produrre, ma che aiuta anche a vendere, a definire un nuovo concetto di impresa. Una delle nostre caratteristiche più rilevanti è l’avere sempre pensato a strumenti che possano anche aiutare i reparti commerciali a spingere e a portare i propri clienti in situazioni dove i loro competitor non possono arrivare. Riuscire a vendere un prodotto che si distingue non solo per forma ed estetica, ma anche e forse soprattutto per qualità; prodotti diversi che possano generare marginalità importanti in modo efficiente. Mi spingo oltre: tecnologie pensate per la vendita, prima ancora della produzione.
Per quanto riguarda “Heroes” e “Super Heroes” superfluo dire che sono nomi che rimandano all’infanzia, quando immaginavamo l’arrivo di cattivi invasori e noi non potevamo fare altro che affidarci a supereroi per salvarci: in questo caso i nostri nemici sono i materiali diversi dal legno ma anche concorrenti e situazioni che generano ostacoli apparentemente insormontabili ma che con l’aiuto dei nostri eroi potremo tranquillamente abbattere!”.

Insomma, sempre avanti, forti di un pensiero diverso e parallelo…
“Possiamo scegliere fra la tristezza o le opportunità. Noi siamo schierati sul secondo versante, passando dalla necessità di creare cultura nell’utente finale. Si spende e si investe solo quando subentra la conoscenza di ciò che si sceglie: non possiamo impegnarci solo sulla “voglia” di produrre le finestre, ma anche sul piacere di condurre un’azienda attraverso metodologie e strumenti che permettano di conoscerla davvero e di ottenere il massimo da ciò che ogni giorno si fa. Abbiamo sempre costruito ottime macchine perchè il nostro cliente potesse ricavarne bei prodotti; oggi dobbiamo lavorare per trasmettere un insieme di elementi e di valori che consentano di raggiungere la massima efficienza promessa dall’investimento, a ogni livello.

Oggi il dettaglio è fondamentale e ogni volta che in una trattativa riusciamo a trasmettere la nostra fantasia, le nostre competenze, il nostro essere “saggiamente diversi” riusciamo a fare innamorare il cliente. Non facciamo promesse senza senso e preferiamo dimostrare nei fatti che siamo una azienda viva e vitale, che vede ancora il bicchiere mezzo pieno, convinta che il mondo non finirà dopodomani e che ci sono mercati da reinventare e non da subire: se saremo bravi saremo anche artefici di cambiamenti importanti, esattamente come è avvenuto in passato. Mi lasci dire che, però, tutto questo non si inventa dall’oggi al domani: se ci si è sempre limitati a copiare, a imitare, non ci si trasforma in innovatori in una notte. Abbiamo di fronte sfide indubbiamente gigantesche, nessuno lo nega, ma siamo ottimisti: c’è già troppa tristezza in giro e noi di Working Process vogliamo essere contro tendenza anche in questo…”.

a cura di Luca Rossetti                                                                      
working-process.com

Working Process: produrre serramenti secondo il “Massimo Schiavetta pensiero” ultima modifica: 2025-06-26T09:22:56+00:00 da Francesco Inverso