Lo scorso novembre in Francia avrebbero dovuto svolgersi due rassegne dedicate al mondo delle tecnologie e delle forniture per l’industria del mobile e del legno, Eurobois a Lione ed Expobois a Parigi, quest’ultima entrata nel “pacchetto” di Deutsche Messe e annullata a poche settimane dall’evento.
Lione si è ritrovata la strada sgombra e ha indubbiamente dato vita a una buonissima edizione di Eurobois.
Ne scriviamo ora, a bocce ferme, in qualche modo pagando lo scotto della nostra bimestralità. Ma non volevamo sorvolare sull’evento, perchè dal 15 al 18 novembre il mercato ha deciso cosa fare oltralpe, decisione suggellata dai 20mila visitatori giunti nella bella città francese nelle quattro giornate di fiera, con una crescita delle provenienze dall’estero del 7 per cento rispetto alla edizione precedente.
E chi ha sempre sostenuto che fosse una fiera “del territorio”, di quella regione del Rhone-Alpes nota per essere “terra di legno”, a grande vocazione, presti attenzione al dato diffuso dagli organizzatori e che ci informa che ben il 41 per cento dei visitatori è arrivato da “fuori regione”.
Ad attenderli 25mila metri quadrati di fiera che hanno ospitato 328 espositori, un centinaio a Lione per la prima volta, segno concreto di un interesse crescente per questo mercato che negli ultimi anni – pur mantenendo sostanzialmente inalterata la propria importanza – appariva un poco “demotivato”, se ci passate la definizione. E anche sul versante dell’offerta significativa la “quota internazionale”, con un buon 35 per cento di espositori arrivati da Germania, Austria, Belgio, Italia, Spagna, Svizzera… tantissimi i visitatori dall’Italia, ben il 45 per cento del totale degli operatori esteri, che fanno il paio con la quarantina di aziende del “made in Italy” che hanno esposto fra i corridoi di Eurexpo, a cui si aggiungono quanti hanno partecipato con la propria filiale francese o attraverso rappresentanti e distributori.
FLORENCE MOMPO
“Abbiamo ascoltato il mercato, disegnato una edizione che rispondesse a quello che gli operatori da sempre ci chiedono”, ha commentato Florence Mompo, dinamica direttrice dell’evento. “Se lo scorso novembre c’è stata una sola fiera, a Lione, è perché gli operatori lo hanno deciso: hanno scelto la soluzione migliore, quella che risponde meglio alle loro necessità, alle loro strategie. Ma questo non ci permette di rilassarci e stiamo già pensando a una serie di incontri con tutti i nostri partner per capire cosa è andato bene e cosa possiamo ancora migliorare, perché questo è il nostro lavoro, ciò che dobbiamo fare”.
E a questo punto si torna a febbraio. Ora che non si parla più di cercare di creare una fiera sola “insieme”, con una collaborazione fra Parigi e Lione, e che ognuno andrà per la propria strada, qualunque sia, Lione torna alle origini e si ri-colloca nel tradizionale periodo di inizio anno: “L’appuntamento con l’edizione 2018, in febbraio, dovrà confermare la bontà delle nostre scelte”, ha proseguito Mompo.
“Il mercato francese ha confermato di volere una fiera ogni due anni, decisione che rispecchia certamente le necessità degli espositori di tutto il mondo.
Ne siamo soddisfatti, non possiamo negarlo: è un premio, se vogliamo, alla lunga frequentazione con gli operatori del settore, per la nostra conoscenza del mercato e delle necessità dei suoi protagonisti: noi abbiamo sempre pensato a costruire un progetto, un evento, una fiera insieme alle industrie, ai professionisti, ai distributori. Ci siamo sempre messi a disposizione, un messaggio che credo di poter dire sia stato molto ben compreso…
Un giro di boa, una prima tappa di un nuovo cammino; ci piace pensare così a questa edizione di Eurobois, sapendo che dal 6 al 9 febbraio 2018 dovremo dimostrare di esserci meritati questa splendida fiducia!”. (l.r.)
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