ATTO 17 – Fimal

Anche Cinzia Facchini, presidente della Fimal di Fano ha risposto alle nostre domande…


Cinzia Facchini
presidente FIMAL (Fano, Pesaro Urbino)
www.fimalsrl.it

  1. Come avete reagito a questa emergenza?

“Molto difficile dare una risposta. La verità è che in pieno XXI secolo, la nostra civiltà ipertecnologica non aveva messo in conto la “peste”. Oltretutto, a differenza di altre catastrofi a cui la pandemia da “Covid-19” è stata associata, questa non si colloca all’interno del paradigma socio-culturale in cui emerge, ma varca confini, nazioni, continenti. Come tutti all’inizio abbiamo un po’ sottovalutato l’emergenza; poi siamo stati costretti a prenderne atto e abbiamo subito fermato la produzione ed eseguito le sanificazioni e i distanziamenti; infine ci siamo fermati. Chiusa la produzione ci siamo ritrovati in un contesto stranamente silenzioso e in un tempo dilatato: abbiamo iniziato a pensare a come reagire, a come arginare l’impatto con i nostri interlocutori esterni, clienti, fornitori, ma soprattutto ci siamo presi il tempo – che ora avevamo – per pensare come re-inventarsi in questa situazione nuova una volta usciti dall’emergenza sanitaria”.

  1. Che cosa, a vostro avviso, sta cambiando o cambierà in modo radicale?

Cosa cambierà? Tutto! Nulla sarà più come prima. Alla crisi sanitaria seguirà una crisi economico-politica che di fatto cambierà bisogni, strategie, confini.  Già in questa prima fase abbiamo assistito a una disgregazione dell’Europa. I cambiamenti dal punto di vista aziendale saranno epocali. Ci siamo interrogati su quali saranno gli strumenti di vendita del futuro: web marketing? Connessioni da remoto per ogni tipo di incontro?  Demo tecniche, tavoli di confronto “elettronici”? La domanda che ci facciamo è come poter essere nel “cestino” dei prodotti dei nostri avventori, pur non proponendo beni di prima necessità. Non abbiamo ancora trovato la risposta, ma ci stiamo comunque pensando…”

  1. Che cosa le autorità e tutti noi dovremmo fare?

“… usare la stessa ricetta che hanno usato epidemiologi ed esperti per affrontare l’emergenza sanitaria anche per l’emergenza economica:  diluire nel tempo, smussare il picco. Diluire nel tempo è però possibile solo tramite strumenti finanziari, quindi attingendo alla propria liquidità o accedendo al credito: risparmi o indebitamento, in modo da poter attenuare il danno provocato dalla caduta della produttività.
Smussare il picco, recuperando il periodo di fermo obbligato, magari lavorando durante il mese di agosto, periodo sacro per gli italiani, di fermo estivo. Ma la domanda rimane la stessa: come possiamo stimolare la ripresa? Che cosa può spingere a generare ordini? Come si fa ripartire l’indotto? Voglio però aggiungere che in tutto ciò abbiamo riscoperto l’orgoglio di essere italiani: ci siamo riscoperti patriottici, fieri delle nostre radici e delle nostre capacità. Tutti sotto la stessa bandiera e accomunati dal comune senso dell’altruismo. Lo slogan di questi giorni è sincero: ce la faremo e anche questa volta ci inventeremo una soluzione. Ecco che il luogo comune diventa un modello da seguire…”.

 

 

ATTO 17 – Fimal ultima modifica: 2020-04-15T16:10:30+00:00 da Luca