Legno, record rincari: prezzi aumentati del 500 per cento

Tra aumento dei prezzi e carenza di materia prima, la filiera del legno-arredo italiana (e non solo) si trova in una fase particolarmente delicata. Da una parte ci sono i conti da fare con le perdite dovute al “Covid-19”, stimate in un calo dell’8,7 per cento del fatturato nel 2020, dall’altra un rimbalzo previsto per il 2021 dell’8,2 per cento il quale – per quanto positivo e segno di una ripartenza del settore – si scontra con il rincaro record dei prezzi del legno.

Le quotazioni del legno sono passate, infatti, dai 264 euro a metro cubo dell’aprile 2020, poco dopo l’inizio del lockdown, ai 989 euro per metro cubo di settembre 2020 per arrivare ai 1.686 euro a metro cubo di maggio 2021, registrando un incremento di oltre il 500 per cento.
Un ritmo di aumento dei prezzi che mette in seria difficoltà le aziende della filiera, che si scontrano con il “dirottamento” dei materiali da parte dei produttori verso mercati “più favorevoli”.

Un trend strutturale accelerato dalla crisi post “Covid-19”, che ha accelerato la domanda di mobili per le abitazioni e, di conseguenza, obbligato a cambiare passo gli operatori del settore, dalla prima lavorazione fino all’industria del pannello. Negli Stati Uniti, per esempio, il prezzo dei pannelli da costruzioni è schizzato da 300 a 1.400 dollari, mentre  la media Europea si aggira tra i 600 e i 700 euro. Per questo motivo molti produttori dirottano la merce sui mercati più redditizi.

Le grandi segherie tedesche, per tamponare, fanno incetta di materiale in Ucraina, Repubblica Ceca e Slovacchia per poi dirottare il proprio business oltreoceano, mentre i piccoli produttori sentono una maggiore difficoltà. Occorrono soluzioni strutturali per riuscire a colmare un gap che continua ad ampliarsi, nonostante il 36 per cento del territorio nazionale sia coperto da boschi.

 

Legno, record rincari: prezzi aumentati del 500 per cento ultima modifica: 2021-06-24T11:38:08+00:00 da Francesco Inverso