Un ottimo “Inside Spring” per Biesse

Il lungo evento che ha animato le ultime settimane in casa Biesse ci ha offerto l’occasione per intervistare Federico Broccoli, Group Chief Commercial & Markets Officer, che ci ha accompagnato in un ricco viaggio attraverso le tematiche più “scottanti” di questo periodo.

“L’emergenza sanitaria è stata ed è ancora una questione di grande attualità, ma dobbiamo anche dire che ha incanalato i budget familiari verso altri investimenti, nella qualità del vivere domestico, nel rinnovo degli arredi. Per chi come noi si è trovato a marzo, aprile 2020 con almeno 1.200 macchine in una pipeline inarrestabile nelle nostre sedi produttive, è stato un gran sollievo vedere una domanda in crescita, clienti e rivenditori che aspettavano la consegna per poter far fronte a una domanda effervescente”. Entra subito nel vivo Federico Broccoli, partendo nel suo racconto dai giorni dell’emergenza.

Federico Broccoli

 “Da luglio 2020 in poi l’ingresso ordini è stato sempre più importante, al punto da assumere persone nell’area manufacturing. Stiamo producendo a ritmi serrati, addirittura con doppi turni su alcune linee di montaggio. Stiamo facendo il massimo per accorciare i tempi di consegna, con un portafoglio ordini che impone quattro, cinque mesi di attesa per le macchine standard e tempi ancora più lunghi per i grandi impianti.
Oramai da settimane stiamo facendo miracoli per accorciare l’attesa dei nostri clienti, così da metterli in condizione di poter affrontare al meglio questa stagione positiva della domanda di beni finiti”.

“Non ci siamo mai fermati – prosegue Broccoli – e siamo diventati anche molto bravi nell’essere sempre e comunque presenti sui mercati anche con un calendario di fiere praticamente annullato: l’“Inside Spring” ne è una testimonianza forte, una dimostrazione della nostra ulteriore crescita nel mostrare e dimostrare chi siamo con modalità diverse.
Siamo diventati tutti più “digital smart” a ogni livello e cercheremo di fare ancora meglio: abbiamo previsto ulteriori, importanti investimenti, certi che in futuro sarà un valore sempre più rilevante, con una “piattaforma Biesse” che sia il luogo dove il cliente può interagire con noi per servizi, manutenzione, ricambi e acquisti. “SOPHIA” è stato il nostro colpo d’ariete verso la digitalizzazione e ci ha permesso di precorrere i tempi: oggi dobbiamo andare oltre per rendere i nostri canali digitali ancora più business oriented, customer oriented.
Devo anche dire che i clienti sono molto ricettivi sugli sviluppi nel digitale e ci stiamo attrezzando perché un sempre maggior numero di bisogni possa essere risolto con un click, per quanto gli eventi “fisici” resteranno inevitabilmente fra le nostre priorità.
Dovremo tutti interrogarci su quali potrebbero essere gli sviluppi delle esperienze maturate negli ultimi diciotto mesi: il momento della vendita è certamente fatto anche di emozioni e il digitale è più utile nella trasmissione di dati e fatti… per essere chiari non credo potremmo arrivare a breve a vendere macchine online, ma ci sono e ci saranno sempre più porzioni del nostro business che potremo risolvere attraverso un monitor”:

Anche perché oramai si parla sempre più di “servizi” e quasi meno di macchine…

“La macchina appare sempre più un prerequisito, il resto è il vero valore aggiunto. Se vogliamo preservare il valore delle nostre tecnologie sono i servizi, tutti i “valori aggiunti” che siamo in grado di dare ai nostri clienti l’unica risposta possibile, dall’assistenza post-vendita all’upgrade dei sistemi, tutto per fare in modo che la produttività del cliente sia elevata e continua.
È questa customer experience che tiene lontane le aziende che fanno del prezzo la loro forza. È questa la sfida accettata da Biesse negli ultimi anni, l’aver saputo trasformare garantire non solo tecnologie di eccelsa qualità, ma anche un contorno sempre più ricco. Pensi ai passi in avanti che abbiamo fatto per garantire l’utilizzo di macchine e linee sempre più complesse e performanti a operatori che non sono tutti “superingegneri”, ma che possono avvalersi di una interfaccia immaginata per un operatore che pensa al prodotto che sta realizzando, non allo strumento che deve usare. La chiave del successo è fare cose potenti ma estremamente semplici, una direzione che ci ha portato a ridisegnarci profondamente per fare sempre di meglio per i nostri clienti”.

Un tempo segnato anche da un processo di internazionalizzazione sempre più spinto…

“Assolutamente. Siamo un’azienda sopravvissuta al Covid perché abbiamo 1.100 persone nelle nostre filiali, una presenza locale che ci ha mantenuto in vita dimostrando la bontà dei nostri investimenti. La filiale è la nostra ambasciata, il nostro front office dove devono esserci le persone migliori, senza mai dimenticare che il prodotto e l’evoluzione del service arrivano dal quartier generale…
In questo equilibrio abbiamo trovato il nostro successo, sempre più filiali strettamente connesse fra loro e con il gruppo: Biesse è sempre stata una realtà fortemente orientata verso l’esportazione e negli ultimi sei, sette anni abbiamo investito molto nelle nostre filiali all’estero per creare una identità precisa, un senso di presenza, per garantire al cliente che noi siamo e saremo nel suo Paese per sempre. Un messaggio molto forte…”.

Lavorare in mercati diversi impone di proporre macchine in qualche modo “diverse”?

“No: alla fine ciò che i nostri interlocutori vogliono è una macchina che abbia il giusto valore, dia le giuste prestazioni, sia affidabile e che i ricambi vengano consegnati al massimo il giorno dopo. Le necessità sono trasversali e noi abbiamo scelto di settarci sui più alti standard mondiali: lì è il nostro mercato, da lì partiamo per mantenere sempre “allineata” la nostra organizzazione.
In fondo siamo un gruppo giovane, che ha comunque saputo costruire nei primi cinquant’anni della propria storia una forte maturità internazionale che ci ha permesso di contribuire alla creazione di standard molto alti, per quanto tutto sia sempre e continuamente perfettibile.
A mio avviso dobbiamo puntare molto sulla loyalty dei nostri clienti, sapendo sempre misurarci con il “primo acquisto” per costruire nuovi, profondi rapporti di collaborazione, sempre più basati – oltre che sulla macchina – sulla qualità della relazione”.

Parliamo di innovazione…

“Noi di Biesse da tempo puntiamo sulla automazione, sul rendere le macchine più efficaci ed efficienti non solo per i grandi clienti, per i grandi impianti, ma anche per realtà di medie e piccole dimensioni, fino all’artigiano della bottega sotto casa, se mi passa la definizione.
Mettiamo sul tavolo una offerta modulabile che inizia dalle soluzioni che abbiamo riassunto nel concetto di “smartaction”, tecnologie stand alone che sono integrate e connesse per permettere il miglior flusso di produzione grazie a un semplice bar code, che accompagna ogni elemento, ogni prodotto dalla progettazione fino all’imballo. Un modo per introdurre anche le piccole realtà nelle “alte tecnologie di produzione”, un approccio che consentirà nel tempo una evoluzione che possa portare alla vera “automaction”, ovvero la connessione di macchine e processi per arrivare a linee di produzione totalmente automatizzata.
Vede, l’evoluzione è una cosa per pochi, la rivoluzione è per tanti: dobbiamo riuscire a fare una autentica rivoluzione, così da portare i fondamenti della “Industry 4.0” fino alle piccole aziende famigliari, creando non solo una industria diversa, ma costruendo un futuro di giovani operatori digitali che non potranno che dare nuovo vigore ai settori in cui siamo impegnati. Questo è uno dei nostri impegni prioritari: lavorare al fianco dei nostri interlocutori per aiutarli a comprendere come si possano affrontare step successivi nella direzione della moderna fabbrica automatica che, lo ripeto, non è tale perché fa grandi volumi, ma perché “ragiona” in modo diverso…”.

Dottor Broccoli, chiudiamo con una nota su quello che pensa potrà riservarci il futuro…

“Volentieri: come le ho detto viviamo un momento positivo, grazie anche a un mercato italiano stimolato dagli incentivi che tutti conosciamo. A oggi, come ho già accennato, abbiamo un ingresso ordini molto soddisfacente. Stiamo peraltro collaborando intensamente con i nostri fornitori affinché possano seguire anch’essi questo trend di crescita, riarmonizzando l’intera supply chain e facendo i conti con un’impennata dei costi incredibile, un problema con cui tutta l’industria sta facendo i conti. Grazie però alla lungimiranza con cui è gestito l’approvvigionamento delle materie prime e alla nostra capacità industriale potremo continuare ad assicurare una consegna delle macchine e degli impianti secondo le aspettative del mercato. Ciò risulterà probabilmente in una chiusura dell’anno superiore alle aspettative.
Siamo ovviamente felici della situazione, ben sapendo che dobbiamo essere intelligentemente cauti per farci trovare pronti a quello che io definisco il “new normal”, la nuova normalità che ci attende dopo questi tempi così “particolari”…”.

A cura di Luca Rossetti

Un ottimo “Inside Spring” per Biesse ultima modifica: 2021-07-12T12:30:36+00:00 da Francesco Inverso