Le segherie europee chiedono di “fermare l’orologio” sull’Eudr

Dalle segherie europee arriva un messaggio chiaro a Bruxelles: serve un approccio più realistico alla regolamentazione forestale e agli obiettivi climatici dell’Unione. Riunita a Oslo per la propria assemblea generale la European Organisation of the Sawmill Industry (Eos) ha chiesto alla Commissione europea di “fermare l’orologio” sull’Eudr, il regolamento contro la deforestazione (ne abbiamo parlato in questo articolo, ndr.), e di sospenderne l’applicazione per tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni.

Al centro dei lavori, la convinzione che il legno rappresenti una risorsa chiave per la transizione verde: un materiale in grado di immagazzinare carbonio per decenni e di ridurre le emissioni quando sostituisce prodotti ad alta intensità energetica come acciaio e cemento. Eos ha ribadito inoltre che una gestione forestale sostenibile, fondata su prelievi responsabili, riforestazione tempestiva e adattamento al cambiamento climatico, è compatibile con una maggiore valorizzazione dei prodotti legnosi nelle costruzioni e nell’industria.

Il settore – viene spiegato nel comunicato stampa rilasciato da Eos – chiede dunque una maggiore flessibilità negli obiettivi Lulucf (Land Use, Land-Use Change and Forestry), il quadro europeo che regola l’assorbimento di carbonio nei suoli e nelle foreste, e il riconoscimento del valore climatico non solo delle foreste, ma anche dei prodotti in legno a lunga durata, che prolungano lo stoccaggio di carbonio e sostituiscono materiali più emissivi.

L’organizzazione sollecita inoltre un quadro di politiche e incentivi per la bioeconomia, capace di attrarre investimenti lungo tutta la filiera e stimolare la produzione e il consumo di prodotti a base legnosa. “Una bioeconomia ben progettata – osservano da Eos – può unire prosperità industriale e neutralità climatica”.

Ma è sul fronte normativo che la presa di posizione di Eos diventa più netta: i rappresentanti dell’industria hanno espresso profonda preoccupazione per la proposta rivista della Commissione europea sull’Eudr che introduce modifiche significative a poche settimane dall’entrata in vigore del regolamento. Secondo Eos, la decisione di differenziare le date di applicazione – 30 dicembre 2025 per le grandi e medie imprese, un anno dopo per le micro e piccole – crea infatti solo “un’illusione di flessibilità”. Questo perchè in una realtà di catene di fornitura integrate, tutte le imprese dovranno adeguarsi contemporaneamente per poter continuare a commerciare. Inoltre, l’obbligo di comunicare i codici di riferimento delle dichiarazioni di due diligence – sottolineano dall’organizzazione – rimane invariato, rendendo di fatto irrilevante la promessa di una riduzione degli oneri burocratici.

Le segherie europee chiedono di “fermare l’orologio” sull’Eudr ultima modifica: 2025-10-28T17:06:04+00:00 da Francesco Inverso