Nerli: parlando di levigatura…

Siamo tornati a trovare Ciro Nerli, da qualche anno alla guida dell’azienda di famiglia, per “tenerci aggiornati” su questa nuova stagione…

Trovarsi catapultati a gestire l’impresa di famiglia può essere una sfida da far tremare i polsi ed eravamo davvero curiosi di tornare a trovare Ciro Nerli, giusto per chiedergli come stanno andando le cose. Un passaggio di testimone che non deve essere semplice in un’azienda fortemente familiare, fondata su precisi valori e consuetudini che l’hanno resa nota in tutto il mondo per la qualità “speciale” con cui costruisce levigatrici.

“Nerli rappresenta un patrimonio tecnologico e oserei dire anche storico, nel senso positivo del termine, importante, al quale dare continuità e tutto l’impegno che merita”, esordisce Ciro Nerli. “Un lavoro che ci sta coinvolgendo tutti in modo importante, con una scaletta dei lavori ben precisa. Abbiamo deciso di partire dalla necessaria attualizzazione dei nostri progetti, ricercando ogni possibilità di standardizzazione per poter definire una produzione e soprattutto un montaggio più semplice e veloce.
Non le nascondo che un tale processo parte da un presupposto preciso, ovvero poter disporre di persone capaci e preparate – e per fortuna in Nerli non mancano – per quanto sia difficile trovarne altre che vogliano entrare in questo settore, giovani che devono essere sostenuti attraverso sistemi e strumenti informatici, un altro versante sul quale ci siamo mossi per ridefinire e catalogare tutti i passaggi che portano alla realizzazione di una nostra macchina. Una vera e propria codifica che è diventata un prezioso manuale che permette di snellire tutte le fasi del processo.
Tutto questo ha significato anche concentrarci sulla progettazione, in qualche modo “ristrutturando” disegni di pezzi che in passato venivano ricavati attraverso la fusione, mentre oggi nascono lavorando dal pieno, grazie ai centri di lavoro a controllo numerico su cui abbiamo investito e che ci permettono di realizzare componenti che abbiano la stessa efficacia costruiti con altri materiali”.

“Devo anche dire che abbiamo lavorato su un ampliamento della nostra offerta”, prosegue Nerli. “Il nostro cavallo di battaglia sono le levigatrici trasversali, da cui siamo partiti per sviluppare una soluzione che sia un mix di tutta la nostra esperienza. Dando come sempre ascolto ai suggerimenti e all’esperienza dei nostri clienti abbiamo dunque messo a punto una macchina che riassuma il meglio di ciò che possiamo esprimere ed è nata la “PN20S”, un nome certamente poco attraente – se vuole – nel quale “PN” sta per Pietro Nerli, mio nonno e nostro fondatore a cui ho ritenuto doveroso rendere omaggio, e il “20” rappresenta il passaggio utile della macchina, ovvero duemila millimetri.
Un progetto che ci ha già dato non poche soddisfazioni e che ha offerto ai primi clienti che l’hanno scelta quelle risposte che ci chiedevano. E stiamo già lavorando per aggiungere una nuova versione con una larghezza superiore, tremila millimetri, la “PN30S”. Il principale vantaggio che offre questa nuova levigatrice consiste nel poter disporre di tutti i vantaggi di una trasversale ma senza doversi preoccupare di posizionare il pannello in ingresso in una certa area, come invece si doveva fare in passato, così che qualsiasi operatore possa svolgere questa mansione senza dover avere specifiche conoscenze…”.

…e torniamo alla difficoltà di trovare personale…
“Esattamente: noi come tutti i costruttori di tecnologia dobbiamo oggi fare i conti con questo aspetto, immaginando, progettando e realizzando macchine sempre più “smart”, come si usa dire oggi, semplici da gestire e usare. Un impegno che coinvolge molto tutta la parte elettronica e di gestione che – grazie anche all’ingresso in azienda di mio nipote Matteo Gafforio Nerli, ingegnere elettronico – abbiamo decisamente migliorato, arrivando a sistemi di misura del pannello da levigare che trasmettono le informazioni necessarie alla macchina via bluetooth, solo per fare un esempio. Possono sembrare particolari o aspetti di contorno rispetto al “cuore” del problema, ovvero avere elementi perfettamente levigati per poter poi ottenere la migliore finitura possibile, ma in realtà sono interventi che rendono tutto il processo “easy”, addirittura piacevole…
L’adozione di una elettronica intelligente sempre più veloce e potente ci sta permettendo di dare maggiore valore alle nostre macchine, rendendole più tecnologiche da ogni punto di vista e aggiungendo funzioni che diventano poi parte integrante dell’intero sistema azienda, senza dover aumentare i costi”.

E di questo i clienti saranno indubbiamente soddisfatti.
Assolutamente: chi sceglie di acquistare una Nerli vuole una qualità costruttiva superiore e poterla garantire senza dover affrontare i costi che anche solo fino a pochi anni fa avevano queste tecnologie “di contorno” è certamente una gran bella cosa… ma il nostro vero valore si esprime nella vicinanza costante a chi ha una macchina Nerli, anche se magari l’ha comperata usata da un rivenditore. Tutte le macchine con il nostro marchio sono e saranno sempre una nostra responsabilità, saremo sempre pronti a intervenire ovunque sia necessario per mantenere alto il livello dei risultati, anche quando si tratta di aiutarli a comprendere quali sono le modalità o le attenzioni necessarie perché le nostre levigatrici possano dare sempre il meglio.
In questo abbiamo fatto un altro importante passo in avanti: la qualità assoluta non è solo un imperativo per le nostre macchine ma anche per il servizio e l’assistenza post vendita, un aspetto sul quale abbiamo scelto di impegnarci ancora più che in passato”.

Beh, di carne al fuoco ne avete messa molta…
“Si, per quanto resti moltissimo da fare. Fino a quattro anni fa a gestire Nerli c’erano, oltre a me, mio padre Gianpaolo, mio zio Francesco e mio cugino Giorgio, ciascuno con un ruolo e responsabilità precise. Oggi sono io alla guida e questo impone un nuovo modello organizzativo, la presenza di alcune persone che devono avere maggiori responsabilità per gestire i reparti in cui siamo organizzati. Non è certamente semplice passare da una gestione molto tradizionale a una visione decisamente più imprenditoriale, mantenendo comunque la barra ben salda quando si parla di qualità, di solidità, di affidabilità e precisione assoluta delle levigatrici Nerli, costruendo macchine migliori rispetto alla concorrenza con componenti made in “Italy” e fornitori a “chilometro zero”, come si usa dire oggi.
Le nostre macchine sono ancora e saranno sempre “diverse”: mi permetta di raccontarle di quando abbiamo consegnato una levigatrice a un cliente che ha deciso di “farsi un regalo”, come mi ha detto, proprio come chi si compera una fuoriserie per sfoggiarla sulle colline pisane nei week end. Ebbene, quando ha levigato il primo pannello e ha visto come la nostra macchina rendeva “viva” la fiamma della superficie in legno ci ha confessato di non avere mai visto un risultato del genere. La ricerca della qualità paga ancora e i clienti sono sempre più informati e attenti, vogliono serietà e che le macchine sulle quali investono facciano poi esattamente, se non di più di quanto gli hai promesso e non il contrario.
Un altro aspetto che chi sceglie Nerli apprezza molto è il nostro impegno nel consegnargli non la macchina che loro pensano di volere, ma quella di cui hanno realmente bisogno. Mi spiego meglio: i clienti vengono da noi con un’idea, un progetto che chiedono di condividere, su cui lavorare insieme per identificare la soluzione migliore. Facciamo sopralluoghi, capiamo quali sono le loro consuetudini, che materiali trasformano, quanto vogliono essere produttivi e solo a quel punto avanziamo la nostra proposta. Noi costruiamo in base agli ordini che riceviamo, piccole serie, non abbiamo un magazzino da svuotare”. 

Signor Nerli: se le chiedessi cosa si e ci aspetta nel futuro?
“Per quanto riguarda Nerli vedo innanzitutto un graduale aumento della capacità produttiva che, di pari passo allo sviluppo della nostra rete tecnico-commerciale – supervisionata da “Nanni” Bozzano, con noi da più di quarant’anni – per poter incrementare le nostre vendite all’estero.
Abbiamo anche un gran bel sogno nel cassetto, ovvero costruire un nuovo capannone dove spostare il montaggio e realizzare il nostro show room, spazi che ci permetterebbero di essere più efficienti e di allargare l’area destinata alla produzione.
Negli ultimi tempi abbiamo investito in modo significativo nell’acquisto di nuove macchine e tecnologie che ci hanno permesso di poter gestire anche all’interno lavorazioni affidate a terzisti e fornitori, così da poter essere sempre più flessibili e veloci, un’altra tendenza che sarà parte del nostro futuro”. 

“Per il resto Nerli manterrà i valori di sempre, quelli che ci hanno permesso di essere ciò che siamo, contando su persone che vivono l’azienda felici di farne parte. Tutto questo mi rende ottimista e mi permette di dirle che in questi quattro, intensissimi anni non ho mai avuto il più piccolo ripensamento.
Sono ottimista, anche se gli ultimi anni non ci hanno certo dato molte ragioni per immaginare un roseo futuro: alle imprese e a ciascuno di noi viene chiesto di riuscire a esser parte di un mondo che è in continua evoluzione e che purtroppo in alcune situazioni, in certe parti del mondo, vive situazioni drammatiche.
Abbiamo un prodotto di qualità, un nome e tanta voglia di fare e fare bene, senza dimenticare che essere ottimisti è un dovere per un imprenditore, perché deve infondere fiducia nei collaboratori, fra i clienti, ovunque e con chiunque si confronti. Un’altra sfida che ho raccolto è cercare sempre di trovare le parole giuste da dire a chi deve scegliere se comperare una tua macchina o più semplicemente per contribuire – per quanto possibile –  a creare un ambiente positivo…”.

A cura di Luca Rossetti                                        
nerli.it

Nerli: parlando di levigatura… ultima modifica: 2025-06-24T08:00:40+00:00 da Francesco Inverso