Una nuova valvola proporzionale per regolare la portata del flusso d’aria nelle macchine “AirFusion+” per l’applicazione del bordo con l’aria calda. Un risultato eccellente frutto di un minuzioso lavoro di equipe.
Il rapporto professionale tra Scm e Camozzi è una sinergia consolidata e fruttuosa che in oltre vent’anni di collaborazione ha permesso a entrambe le realtà di trarre grandi soddisfazioni. Ne è ulteriore dimostrazione una delle ultime novità tecnologiche del gruppo bresciano, la valvola proporzionale “Mx-Pro”, prodotta e modellata dall’azienda lombarda proprio sulle esigenze del gruppo riminese per la linea di bordatrici “AirFusion+”, soluzione per l’applicazione del bordo tramite aria calda. “Abbiamo collaborato per mesi, testando minuziosamente il risultato di questo “upgrade” su ogni tipo di pannello e bordo e alla fine possiamo affermare che questa valvola proporzionale, garantendo la giusta portata del flusso d’aria, offrire un perfetto equilibrio nell’applicazione del bordo”, ci racconta Nicolò Gianesini, ingegnere dell’ufficio tecnico di Scm.

La valvola “Mx-Pro”
“La nostra azienda produce valvole proporzionali da diversi anni, ma lo studio di questa specifica applicazione per Scm è iniziato un paio di anni fa”, racconta Michele Borsetto, tecnico commerciale di Camozzi. “La maggior parte delle nostre valvole regolano efficacemente la pressione, mentre quella che abbiamo modellato sulle esigenze di Scm permette di variare la portata del flusso d’aria in uscita. Mi lasci dire che non sono tanti i componenti simili che si possono trovare in commercio…”.
Ma qual è, più in particolare, la novità di questa nuovo componente?
“Solitamente le valvole proporzionali fungono da regolatori della pressione: riconoscendo un segnale elettrico in entrata sono in grado di trasformarlo in un valore di pressione controllato. La valvola per Scm, invece, agisce sulla variazione di portata del flusso d’aria (con portata si intende la quantità di sostanza, fluido o gas, che attraversa un determinato spazio in un’unità di tempo, n.d.r.), riducendone o aumentandone la quantità in base alla necessità e alle caratteristiche del pannello in lavorazione”, ci spiega Borsetto. “Non è una semplice valvola on-off, che apre o chiude il passaggio dell’aria compressa, ma un vero e proprio regolatore di flusso”.

Il sistema di incollaggio “AirFusion+”
L’utilizzo di questa valvola ha permesso dei passi avanti nella seconda generazione delle bordatrici “hot air”, come ci racconta Gianesini.
“La prima generazione di bordatrici ad aria calda – ci spiega Gianesini – sfruttava un sistema di riscaldamento a serpentine, mentre la seconda generazione utilizza degli “elettroriscaldatori” che riescono a portare il dispositivo in temperatura molto più rapidamente rispetto alle macchine precedenti. Se prima occorrevano quasi venti minuti per portare in temperatura l’aria e poter dunque cominciare a bordare, ora basta meno di un minuto. Anzi: in meno di cento secondi è tutto pronto. La rapidità di utilizzo, però, non è l’unico vantaggio. Oltre ad avere una termoregolazione più stabile, infatti, abbiamo registrato un netto miglioramento anche riguardo la quantità di calore che riusciamo a sprigionare. Possiamo quindi dire, in estrema sintesi, che le prestazioni sono decisamente superiori e l’intero processo è stato ottimizzato e reso più costante.
Per fare ciò, per ottimizzare l’intero processo, siamo andati a lavorare su due elementi in particolare: il primo che possiamo definire il cuore della macchina, ovvero l’unità riscaldante che, come ho già accennato in precedenza, è passata da un sistema a serpentina a uno a “elettroriscaldatori”; il secondo, che potremmo vedere come il polmone della macchina, regola il flusso d’aria e proprio per ottenere questo ci siamo serviti della valvola proporzionale “Mx-Pro”. Questa, lo ribadisco, è la grande differenza che si riscontra rispetto al passato: più che regolare la pressione, quello che ci interessava era moderare e garantire una costanza nella quantità di litri al minuto d’aria che venivano indirizzati sul bordo. Con questa valvola, sfruttando questa sua funzione, riusciamo a regolare perfettamente il processo, ottenendo un risultato finale di altissima qualità in un tempo minore”.
Abbiamo parlato di segnali in ingresso e in uscita, ma quali sono i fattori che portano ad aumentare o diminuire la portata dell’aria?
“Il segnale d’ingresso dipende da tre fattori”, continua Gianesini. “Il primo è la velocità del cingolo di trascinamento del pezzo da bordare: maggiore è la velocità, maggiore sarà la quantità d’aria che la macchina dovrà rilasciare. Il secondo fattore è l’altezza del bordo: più è alto, maggiore è l’energia richiesta. Il terzo fattore, certamente il più “condizionante”, è la tipologia del bordo. Un coestruso, per esempio, richiede un maggiore apporto di energia e, di conseguenza, un flusso d’aria più intenso. Sulla base di queste tre variabili la macchina rilascia la quantità d’aria necessaria, ottimizzando così il processo”.

La bordatrice “olimpic k 560” di Scm.
Un miglioramento tecnico che offre nuove armi alla proposta di Scm in tema di bordatura “senza colla”…
“… diciamo che si tratta di un ulteriore passo in avanti”, ci conferma Adriano Costanzi, product manager di Scm. “I suoi lettori conoscono bene gli sviluppi in tema di bordatura e come nell’ultimo decennio si siano fatti avanti sistemi “rivoluzionari” se confrontati con quelli tradizionali. L’aria calda si è rivelata una soluzione ottima in determinati contesti e la nostra esperienza cin questo segmento ci ha portato a perfezionare ulteriormente i nostri sistemi, arrivando – grazie anche a componenti innovativi come la valvola “Mx-Pro” – a eccellenti livelli di in termini di prestazioni, velocità e soprattutto qualità nella applicazione”
Come ha reagito il mercato all’introduzione di questa tecnologia?
“Il mercato, dopo il boom iniziale di interesse che accompagna sempre l’arrivo di novità tecnologiche, si è stabilizzato su livelli che definirei “interessanti”: la qualità della bordatura che il processo “AirFusion+” permette di raggiungere è molto alto e questo viene particolarmente apprezzato. Anche se normalmente richiede tempi più lunghi per il suo reperimento, sicuramente il massimo della qualità di bordatura viene raggiunta quando utilizziamo bordo coestruso, ma anche con bordo pre-collato si ottengono ottimi risultati. Scm oggi dice la sua anche in questa tipologia di bordatura, con macchine che si fanno apprezzare per versatilità ed efficacia grazie alle quali possiamo dire di essere nel top di gamma”.
E se le chiedessi un confronto con la “bordatura laser”?
“Le posso dire che si utilizza lo stesso bordo e si ottiene la stessa qualità di finitura. Cambia, ovviamente, il sistema di fusione del bordo e, dunque, condizioni e costi di esercizio. Le bordatrici con sistema di incollaggio laser permettono una maggiore velocità e di poter applicare anche bordi con altezze “importanti”. Di contro, l’aria calda, a parità di qualità, ha un prezzo di acquisto e un costo di esercizio più bassi, e questo porta sempre più aziende a optare per questa tecnologia…
Non solo: la seconda generazione delle macchine “con tecnologia “AirFusion+” permettono di raggiungere un notevolissimo abbattimento dei “tempi morti”; il sistema di generazione aria calda con “elettroriscaldatori” di cui abbiamo parlato prima ci permette infatti di ridurre sensibilmente i tempi fra una lavorazione e la successiva. Ricordiamo che il bordo coestruso viene applicato a una temperatura di circa 600 gradi e che per raggiungere queste temperature di lavoro la nostra macchina impiega non più di 100 secondi. A ciò aggiungiamo che non dobbiamo più tener assolutamente conto dei tempi necessari per le varie operazioni legate al cambio della colla, anche se i due sistemi – aria calda e vasca colla – possono comunque coesistere sulla stessa macchina ed essere utilizzati a seconda delle necessità o del risultato finale che si deve ottenere. Nei mobilifici, nelle falegnamerie può capitare di dover affrontare esigenze diverse e poterlo fare senza dove smontare rimontare sistemi e aggregati, come le nostre macchine consentono di fare, è certamente un grande vantaggio”.
Velocità, qualità, risparmio. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie a una collaborazione.
“Quando Scm ci ha illustrato le sue necessità per definire un sistema che garantisse certi risultati – ci racconta Michele Borsetto di Camozzi – abbiamo colto l’occasione per sviluppare le nostre competenze in una specifica direzione: la nostra nuova valvola “Mx-Pro” ci ha permesso di soddisfare le domande di Scm e indubbiamente ci apre le porte verso nuove applicazioni in molti settori. La prima impressione è che si stia parlando, in fondo, di un componente “semplice”, mentre si tratta di un prodotto dotato di caratteristiche tecnologiche sviluppate in tempi molto recenti. È una delle tante innovazioni che Camozzi sviluppa regolarmente per il mercato, perché gran parte del nostro successo dipende proprio dalla nostra capacità di non fermarci, di continuare a fare ricerca, a immaginare, progettare e realizzare soluzioni che permettano di dare risposte nuove a problemi che le industrie i tutti i settori vivono da tempo”.