Presentata nello stabilimento di Sinalunga la nuova soluzione per le realtà industriali alla ricerca di macchine altamente performanti per l’edilizia in legno.
“Scm pensa in grande”, ci hanno raccontato i manager SCM della business unit dei Centri di lavoro per la Carpenteria, invitandoci alla presentazione della nuova “Area XL”, alla quale noi abbiamo preferito partecipare di persona. E non siamo stati gli unici a voler essere presenti agli incontri one-to-one organizzati nell’unità produttiva di Sinalunga, fra i colli toscani. “Il mercato non si è fermato”, ci dice accogliendoci con la sua abituale cortesia Livio Tiezzi, il patriarca – se ci passa la definizione – fondatore e presidente dell’azienda toscana che fa capo a Scm. “Continuiamo a ricevere richieste da tutto il mondo, anche se vendere questo tipo di soluzioni, così performanti e innovative, indubbiamente si avvantaggia del contatto diretto”.
Un settore, quello dell’edilizia in legno, che il lockdown ha solo interrotto per qualche settimana, ma che procede con il vento in poppa; al punto da far nascere l’esigenza di poter lavorare i pannelli in “Clt” (cross laminated timber o pannelli di tavole di legno incrociate) di grande formato, mantenendo la precisione a cui i centri di lavoro ci hanno abituato, ma con una produttività superiore a quella possibile fino a oggi.
“Un nuovo centro di lavoro a cinque assi a cui abbiamo lavorato intensamente negli ultimi tempi”, ci spiega Tommaso Martini, Business Unit Manager i centri di lavoro cnc dedicati alla carpenteria in legno. “L’utilizzo dei pannelli a strati incrociati è sempre più diffuso nell’industria delle costruzioni: un prodotto moderno, ecologico, resistente, in grado di adattarsi alle più diverse esigenze di design e che può tranquillamente essere utilizzato per costruire edifici a più piani. Un settore nel quale Scm ha una forte esperienza, condensata nei centri di lavoro “Oikos” e “Area”, a cui oggi affianca questa versione “XL”, più grande da molti punti di vista”.
“Non si tratta solo di un aggiornamento, ma di una soluzione che mette in campo nuovi standard di riferimento dal punto di vista delle dimensioni dei pannelli lavorabili, della precisione, della produttività e dell’automazione del processo: una sfida complessa, perché parliamo di forti asportazioni – affidate a un elettromandino da 63 kW – e di strutture che devono essere in grado di movimentare elementi estremamente pesanti”, prosegue Martini.
“Area XL” ci permette oggi di poter lavorare su pannelli con dimensioni fino a 16 metri per 3,6 con spessori fino a 400 millimetri. Potenza e produttività possono essere ulteriormente incrementate installando un secondo gruppo operatore che permette di organizzare in modo ancora più efficace e veloce i cicli di produzione o dotando il centro di lavoro di gruppi ausiliari per effettuare forature trasversali anche sulla dimensione massima del pannello”.
La macchina, da quanto ci hanno raccontato durante la presentazione, può ospitare “a bordo” fino a 60 utensili, fra cui due lame per ciascun gruppo operatore. Il tutto è gestito con grande semplicità, grazie al software di cui “Area XL” è dotata, che ottimizza ogni movimento dei gruppi e consente la massima precisione del posizionamento del pannello.
Vederla all’opera sè impressionante, non solo perché parliamo di una soluzione davvero “XL”, ma per la potenza e la rapidità che esprime anche durante lavorazioni che richiedono una forte asportazione, sempre con la massima qualità del risultato e in assoluta sicurezza, grazie a barriere laser e alla grande “cabina” che racchiude l’area di lavoro.
Un centro di lavoro nato grande per i grandi: “L’edilizia in legno rappresenta un tema sempre più centrale anche nelle strategie politiche europee”, prosegue Livio Tiezzi. “Il legno è oramai universalmente riconosciuto come un materiale sul quale fondare una parte considerevole del nostro futuro e questo ha contribuito a spingerci a ragionare in termini nuovi, continuando a investire nella ricerca di tecnologie che possano aiutare le imprese a percorrere nuove strade. Ribadisco che “Area XL” è stata progettata e costruita per le grandi e grandissime realtà che operano nell’edilizia in legno in tutto il mondo: la prima che abbiamo costruito è stata installata in Canada, giusto per fare un esempio, e stiamo già assemblando altre unità per i mercati dove questa edilizia è più matura, come Russia, Svezia, Austria, Germania, Stati Uniti…
In Russia, in particolare, Area XL sarà parte integrante di un progetto pionieristico: il primo impianto per la produzione industriale di pannelli Clt in questo mercato”.
“In Scm siamo sempre molto attenti alle tendenze che registriamo nei mercati”, interviene Tommaso Martini. “L’utilizzo di “Clt” continuerà a crescere e ci sarà bisogno di più impianti con maggiore produttività, tecnologie che – come la nostra nuovissima “Area XL” – abbiano la potenza adeguata per mantenere elevate velocità di lavorazione, con elettromandrini di grande potenza, gruppi che possono lavorare in parallelo, piuttosto che magazzini utensili capaci di ridurre in modo rilevante i tempi di attrezzaggio, anche quando si parla di lame fino a 1.150 millimetri o truciolatori da 520 millimetri di diametro!
E se la produttività è il primo obbiettivo, la precisione non viene certo per seconda, il che ha voluto dire progettare una struttura molto importante per garantisce la perfezione del risultato finale. Le potenze in gioco ci hanno portato a progettare e costruire una struttura che va ben oltre ciò a cui eravamo abituati…”.
“È un centro di lavoro profondamente innovativo nella sua concezione”, prosegue Martini. “Oggi c’è molta più “industria” nell’edilizia in legno, si avverte sempre più l’esigenza di grandi impianti dove si parte dalla ottimizzazione e incollaggio degli elementi in legno fino ad arrivare alla parete pronta per essere portata in cantiere e montata. Stiamo parlando di processi diversi, di vere e proprie linee in cui il centro di lavoro deve essere perfettamente integrato. Da qui la scelta di ragionare in termini ancora più efficaci nella gestione del processo di lavorazione del pannello: la movimentazione, il carico, un precisissimo posizionamento piuttosto che la gestione del pezzo lavorato in uscita… siamo arrivati a una nuova “maturità industriale”, se posso usare questa definizione, e le linee di produzione di pareti o elementi per la costruzione in legno sono organizzate con logiche simili a quelle di un mobile, passaggi in sequenze sempre più rapide ed efficaci.
Anche nella lavorazione di grandi pannelli “Clt” è questa la strada verso cui sempre più aziende si muovono, linee complete che integrano macchine e fasi di lavorazione diverse in un unico flusso, che sia il più possibile automatico e automatizzato.
Processi che vengono da molto lontano, dalla progettazione che in questo settore è ancora più importante, perché all’architetto, all’ingegnere spetta il compito di interpretare i sogni del cliente finale e di trasformarli in istruzioni che poi la macchina, la linea di produzione, il centro di lavoro renderanno reali.
Anche nel mondo dell’edilizia, un mondo apparentemente “tradizionale” e dove tutto si svolge in cantiere, le cose sono fortemente cambiate, grazie anche alle possibilità offerte dai materiali, il legno in primis, e dallo sviluppo di tecnologie intelligenti, macchine che sappiano comunicare e interagire con i sistemi operativi aziendali”.
“Il polo produttivo SCM di Sinalunga – aggiunge Tiezzi – vanta una specializzazione nelle tecnologie per l’edilizia in legno, che ci sta dando molte soddisfazioni, anche perché il costruire in legno è oggi un banchetto al quale siedono molti più convitati che in passato, per quanto richieda una buona visione industriale e investimenti importanti. A noi il dovere di proporre oggetti che siano realmente innovativi, capaci di rispondere alle necessità del mercato, spesso andando perfino oltre a ciò che il cliente ci chiede, anticipando quelle che potrebbero essere esigenze future, dimostrando tutta la nostra capacità intuitiva, di progettazione, costruttiva…”.
“Siamo molto orgogliosi della nostra “Area XL”, prosegue Tommaso Martini. “Un centro di lavoro non solo estremamente performante, nonostante le masse in gioco, ma che ci piace pensare come lo strumento che permetterà a una idea di casa di prendere forma, garantendo il massimo controllo sulla gestione di ogni aspetto della produzione, dal numero dei pezzi realizzati alle performance dei vari aggregati, fino alla gestione di eventuali interventi di manutenzione. Un sistema sofisticato, che l’operatore può gestire in tutta tranquillità pur lavorando su elementi che possono pesante anche dieci, dodici tonnellate!
Il tutto con la massima attenzione alla pulizia del piano di lavoro, garantita da un sistema di trasporto “fuori macchina” dei residui grazie a sistemi di raccolta collocati sotto il piano, oltre a tappeti motorizzati posizionati sui lati della macchina.
La cabina che ospita l’area dove i gruppi di lavoro intervengono sul pannello in “Clt”, è stata concepita per essere il più compatta possibile, garantendo lo spazio esattamente necessario per i movimenti dei gruppi operatori, il sistema di cambio utensili, i magazzini che possono ospitare tutti gli utensili di grandi dimensioni necessari; abbiamo collocato a bordo macchina anche il quadro elettrico, così da avere uno spazio per la produzione estremamente razionale e comodo”.
E, come abbiamo già accennato, dobbiamo ammettere che vederla al lavoro è davvero impressionante: in fondo stiamo parlando di un enorme parallelepipedo di 25 tonnellate che si muove senza apparente sforzo su un piano di 46 metri di lunghezza (questa la versione che abbiamo visto all’opera a Sinalunga), Tutto avviene con la massima precisione, facilitando il più possibile il lavoro dell’operatore sul cantiere, e con un unico supervisore di linea a gestire l’intero processo.
Scm non smette mai di innovare e quindi di offrire tecnologie all’avanguardia per l’industria del costruzioni in legno, in linea con le richieste di un mercato in continua espansione.