Casadei Busellato. Un nuovo orizzonte…

Paolo Grandotto è il nuovo Business Unit manager della Casadei Busellato. Ha raccolto una sfida importante in una azienda che fa della vicinanza all’artigianato e al mondo della piccola e media impresa la propria vocazione.

Paolo Grandotto è il nuovo Business Unit manager della Casadei Busellato. Ha raccolto una sfida importante in una azienda che fa della vicinanza all’artigianato e al mondo della piccola e media impresa la propria vocazione.
Quello di Paolo Grandotto è un nome noto: ha avuto numerose e lunghe frequentazioni con diverse realtà del settore delle tecnologie per la lavorazione del legno, per cui non ci ha sorpreso più di tanto trovarlo impegnato in questa nuova sfida, chiamato alla guida di una realtà che vanta non poche peculiarità.
Prima fra tutte, e siamo certi che Grandotto non ce ne vorrà, quella di essere stata gestita per circa un decennio da un manager di lungo corso come Massimo Bobba, che in questa azienda ha certamente impresso il suo marchio.

Parte del team commerciale di Casadei Busellato

Mi è stata affidata una impresa che è stata gestita molto bene: dobbiamo dire che Massimo Bobba l’ha presa in mano fin dall’inizio, dal momento della “riunificazione” dei due marchi in una sola realtà, collocandola in una precisa fascia di mercato e portandola fino a un fatturato di tutto rispetto. Una progressione importante, dovuta in gran parte alle bellissime dinamiche che ha saputo creare in tanti Paesi e al suo impegno per creare un gruppo di lavoro importante nelle varie regioni del mondo, che non ha voluto dire soltanto garantire una presenza di qualità, ma anche raccogliere informazioni dirette e preziose per poi costruire le strategie commerciali più adatte…”.

… e ora è il suo turno…
Sì, ora tocca a me“, ci dice Grandotto con un sorriso. “E se da un lato posso senz’altro partire da fondamenta ben costruite, dall’altro c’è ancora del lavoro da fare per andare oltre. Siamo una piccola realtà, molto ben organizzata, che entra in una nuova stagione con la coscienza di avere molte carte da giocare e il dovere di consolidare i risultati già raggiunti. Abbiamo attraversato la stagione della emergenza pandemica, stiamo governando la nave in acque sulle quali continuano ad addensarsi le nubi del conflitto tra Russia e Ucraina, del rincaro dei costi energetici, della difficoltà di reperire materie prime e componenti. Oggi le imprese di dimensioni simili alle nostre sono indubbiamente più esposte alle perturbazioni del mercato e occorrono molta passione e tanto impegno per mantenere le posizioni consolidate nei tanti mercati del mondo dove siamo presenti. Credo di poter dire – nonostante ricopra questo ruolo da poco più di un anno – che Casadei Busellato sia uscita da due anni estremamente sfidanti grazie ai tanti sforzi della nostra forza vendita e dei nostri dealer che si sono messi in gioco e hanno fatto investimenti in prima persona. Nonostante tutto, nessuno si è abbandonato a facili commiserazioni e hanno tutti scommesso – insieme a noi – sul futuro: qualcuno ha rischiato molto, perché credeva nel proprio lavoro e in Casadei Busellato. Anche noi abbiamo rischiato molto, ci siamo messi in gioco ma non ci siamo mai fermati, nemmeno nei momenti in cui gli ordini sembravano destinati a calare.
Abbiamo continuato a lanciare lotti di produzione per essere sempre pronti, certi che il trend sarebbe stato presto positivo. E così è stato“.

Soddisfatto della scelta?
Vuole sapere se sono contento di avere accettato questa posizione? Certamente sì: è un mondo che durante la mia lunga militanza nel settore ho avuto modo di conoscere, anche se non è stato semplice accettare, perché per me ha significato passare da una realtà dove venivano costruiti grandi impianti su misura a una realtà di tipo più industriale, con  una produzione più “seriale”. Ed è forse stato proprio questo a farmi scegliere di venire a Thiene: la possibilità di misurarmi con un contesto diverso, poter toccare con mano cosa significa avere una visione a 360 gradi sull’azienda e su tutte le problematiche che ne fanno parte. 
Ho trovato una squadra affiatata, con una grande esperienza ma con una ancora più grande voglia di guardare al futuro. Oggi fatturiamo circa 18 milioni di euro con una quota di esportazione dell’80 per cento; lavoriamo molto bene, oltre che in Italia, negli Stati Uniti, in Francia e in Belgio. In molti Paesi operiamo attraverso dealer in esclusiva, quasi delle vere e proprie filiali, rivenditori monomarca che sono fondamentali per il nostro successo“.

Cosa ne dice di dare una occhiata a cosa ci riserverà il 2023?
Siamo ottimisti e guardiamo all’anno in corso come un anno non privo di complessità, ma che non ritengo sia impossibile da affrontare. Abbiamo un buon portafoglio ordini e stiamo lavorando per fare in modo che nulla ci ostacoli. Ci confrontiamo con tempi di consegna dei componenti più lunghi di quanto vorremmo, ma la cosa non ci spaventa, anche perché abbiamo adottato delle strategie diverse che ci permettono di guardare al prossimo futuro con una certa tranquillità. Credo che si debba avere la capacità e la possibilità di programmare con maggiore anticipo la produzione, lavorare per avere magazzini più forniti che consentano una risposta rapida alla domanda dei nostri clienti, ma per poterci riuscire dobbiamo avviare delle dinamiche e delle visioni completamente diverse rispetto al passato, spostare quell’asse temporale che ha sempre regolato il nostro lavoro.

Ogni giorno raccogliamo segnali positivi, anche se i dubbi e i punti interrogativi non sono scomparsi: ci sono molte variabili che potrebbero influire negativamente sulla situazione, speculazioni che pesano sulla nostra quotidianità, ma a tutt’oggi pensiamo che i venti di crisi di cui si parla potrebbero essere più lievi di quanto si tema. 
Per Casadei Busellato iI 2023 sarà un importante anno di transizione: ci siamo posti obiettivi importanti e stiamo definendo con i nostri dealer quali potrebbero essere le dinamiche più adatte per raggiungerli. Stiamo continuando a lavorare intensamente sulle novità di prodotto, ci concentriamo sui nostri costi per essere sempre più performanti e trovare sempre quei vantaggi che possano permetterci di creare nuove dinamiche…”.

Abbiamo un vantaggio significativo – prosegue Grandotto – ovvero un catalogo che va dalla A alla Z, dalla piccola macchina che potremmo definire da hobbista fino al centro di lavoro avanzato. Storicamente ci posizioniamo nella fascia intermedia del mercato, non possiamo vantare la competitività di cinesi o taiwanesi e nemmeno le peculiarità delle tecnologie proposte dai colossi del settore, che spesso possono contare su una elevata ampiezza di gamma e precise strategie di prezzo”.

 Alla luce dell’ampiezza del vostro catalogo ci sono tecnologie che vi danno maggiori soddisfazioni?
“Ci sono prodotti più vivaci di altri: le macchine che danno il maggiore contributo ai nostri risultati sono sicuramente i centri di lavoro a controllo numerico, le sezionatrici e le bordatrici. Sono i segmenti di business nei quali stiamo lavorando più intensamente per intercettare una fetta ancora più grande della domanda, per quanto il nostro fatturato in questo momento dipenda per il trenta per cento dalle macchine classiche, per un altro trenta dai centri di lavoro e per la quota restante da macchine evolute come calibratrici, bordatrici e sezionatrici di livello più alto. 
Con una offerta così ampia non è certo facile conquistare nuove quote di mercato, ma sappiamo bene che ci sono ancora molte richieste che potremmo o dovremmo essere noi a soddisfare ed è questo l’impegno per il prossimo futuro”.

 A cura di Luca Rossetti

casadeibusellato.com

Casadei Busellato. Un nuovo orizzonte… ultima modifica: 2023-04-27T11:13:21+00:00 da Francesco Inverso