Twt: l’utensile al centro!

La storia recente di TWT è una continua dimostrazione di quanto l’utensile giochi sempre un ruolo di primo piano dell’industria del legno e del mobile, soprattutto – o forse sarebbe meglio dire più spesso – quando ci si avvicina al mondo del serramento…

Perché, da quanto abbiamo compreso, molto spesso è proprio all’utensile che si demandano funzioni che vanno al di là della trasformazione di pezzi di legno, arrivando a promuovere o a determinare scelte precise in termini di funzionalità, di tenuta, di prestazioni; una situazione sulla quale molti falegnami sono ben lieti di poter contare.
E la prossima Xylexpo dimostrerà ancora una volta la profonda vocazione della TWT di Rovereto, in provincia di Trento, in questo specifico settore, erede di una storia che viene da molto lontano, da una visione imprenditoriale che ha alla creazione di un vero e proprio gruppo che ha di fatto assorbito le esperienze, le persone, le competenze, le storie di alcuni dei più “bei nomi” dell’utensile italiano.
E nello stand al padiglione 22 i visitatori potranno avvicinarsi a molte storie, soluzioni tecniche e innovazioni presentate in modo piacevole, oltre che efficace, grazie alla partnership con realtà di primissimo piano non solo per volumi, presenza nei mercati mondiali, know-how o fatturato, ma anche perché realizzano prodotti splendidi, dedicati talvolta a un mercato di nicchia. Realtà che, grazie agli utensili TWT, hanno potuto aprire nuovi capitoli della propria avventura…

Una di queste abbiamo avuto modo di conoscerla di prima persona a fine luglio, in una splendida giornata di sole in quel di Cortina: è qui che abbiamo conosciuto Marco Di Mai, classe 1968, meglio conosciuto in paese come “Lustro”, e Roberto Zambelli, di quattro anni più giovane, detto “Nichelo”. Perché Cortina, al di la di fama e frequentazioni, è un paese di montagna, con usi e costumi che la rendono uguale a mille altri paesi della nostra penisola, dove le persone sono conosciute più per i soprannomi loro o delle loro famiglie che per quanto registrato all’anagrafe…

“Veniamo da due esperienze diverse – ci racconta Marco Di Maied è stato un lavoro prestigioso commissionatoci da un architetto a farci conoscere. Abbiamo fatto tante cose insieme, fino ad arrivare ad avere due falegnamerie, l’una di fianco all’altra, divise solo da un muro che nel 2018 abbiamo deciso di abbattere: quel giorno è nata Wood Art.
Unire le forze ci ha permesso di accettare commesse più importanti, di crescere, di investire in tecnologie più avanzate, di comperare il nostro primo centro di lavoro. A poco a poco abbiamo aggiunto voci al nostro catalogo, dal mobile ai pavimenti, dai rivestimenti ai serramenti per arrivare – grazie alla collaborazione delle nostre signore – a proporre anche tessuti coordinati”.

“Abbiamo coronato il nostro sogno – interviene Roberto Zambelliutilizzando il legno che recuperiamo da vecchie case, da stalle, da edifici abbandonati per fare cose belle, per creare ambienti unici, irripetibili, perché ogni pezzo del legno che usiamo ha una sua storia, una sua identità, il suo carattere. Il risultato sono ambienti in cui ogni elemento, dal pavimento alla finestra che incornicia le nostre splendide Dolomiti, sono un tutt’uno, creano una sensazione, una atmosfera, un tempo che è ciò che i nostri clienti vogliono”.

Superfluo specificare che si tratta di “arredi a 360 gradi” veramente esclusivi, molto spesso riservati a quel pubblico cortinese che non ha certo vincoli economici da rispettare e che pone come obbiettivo prioritario vivere nel bello. Estremamente bello…
Diciotto addetti, un fatturato attorno al milione di euro, una clientela “trainata” soprattutto dagli architetti. Una storia iniziata dal mobile e che in tempi recenti è sfociata nel serramento, circa duecento all’anno, costruiti con il lamellare “su misura” che Wood Art commissiona a un piccolo produttore, che viene rivestito con lamine di cinque millimetri ricavate dal legno antico che acquistano da un vero e proprio network di fornitori attentamente selezionati in mezza Italia ma anche in Austria o in Baviera, ovunque Di Mai e Zambelli intravedano la possibilità di costruire qualcosa di bello, di inimitabile.

“Tagliamo il legno vecchio sulla sega a nastro in lamine di cinque, sei millimetri che passiamo alla calibratrice ottenendo plance di legno che, con pazienza certosina, abbiniamo per colore e venatura prima di incollarle sul lamellare”, ci racconta Marco Di Mai. “Una volta pronto “antichiamo” questo semilavorato mantenendo il più intatte possibile striature e spaccature che il legno ha saputo conquistarsi in tanti anni di onorato servizio, “fiammando” il legno nuovo, tingendolo con il fuoco verso i colori che un manufatto di questo genere deve avere.
E non verniciamo mai i nostri prodotti: al massimo interveniamo con prodotti protettivi nei bagni o nelle cucine, per quanto riteniamo che se un legno ha resistito per secoli non c’è molto che possa danneggiarlo…
È indubbiamente un processo molto particolare, un serramento diverso che costruiamo con una tecnica molto attenta, utilizzando colle viniliche e materiali di prima qualità”, precisa Marco Di Mai. “Una produzione nella quale è stato indispensabile poter contare sulla collaborazione di uno specialista come TWT: con loro abbiamo attrezzato in modo ottimale il nostro centro di lavoro dal quale otteniamo elementi lavorati sulle sei facce che non solo rispettano quell’estetica che noi abbiamo deciso di proporre, ma che – una volta assemblati – ci danno serramenti con prestazioni tali da rispettare i coefficienti di isolamento termico e acustico imposti dalle norme per una zona di montagna come la nostra.
Stiamo parlando di un serramento particolare e che impone l’uso di frese con le quali sia possibile lavorare contemporaneamente legno “nuovo” e legno antico…”.

“La sfida che gli amici di Wood Art ci hanno proposto non era delle più semplici”, aggiunge Filippo Pellitteri, contitolare di TWT, che ci ha accompagnato nella nostra visita. “Abbiamo sviluppato i nostri utensili “Esperia Innova” per garantire il risultato ideale in serramenti che non dovevano essere solo belli e ispirati alla più elegante delle atmosfere alpine, ma che garantissero la migliore finitura, evitando passaggi successivi di levigatura, sia sulla parte in lamellare che sulle lamine di rivestimento. Ci siamo riusciti sperimentando e trovando geometrie e inclinazioni per arrivare sempre al migliore risultato. Serramenti con una tenuta assoluta e prestazioni a norma anche in “zona F”, la più severa, e una tecnologia che Wood Art ha deciso di cominciare a utilizzare anche per la produzione di portoncini di ingresso, che saranno fra i protagonisti del nostro allestimento a Xylexpo.

“Una soluzione che solo un utensiliere di grande esperienza poteva trovare”, aggiunge Roberto Zambelli: “La loro esperienza ci ha permesso di trovare la risposta al nostro modo di lavorare e di intendere il prodotto, intervenendo sulle velocità della macchina, sui diametri, sui passaggi, arrivando a ottenere un serramento perfettamente in linea con la nostra storia e il nostro progetto.
Tenga presente che spesso ci troviamo a lavorare con un materiale di pregio assoluto: ricordo una casa a cui abbiamo lavorato circa un anno fa, dove ogni elemento, ogni mobile, ogni particolare è stato rivestito con legni praticamente di antiquariato, tavole del Seicento per l’ingresso, una boiserie del Settecento che è stata la materia prima per il bagno piuttosto che il recupero di uno splendido soffitto gotico del 1800…
Il tutto lavorato con tecnologie modernissime, senza le quali non potremmo essere così bravi e veloci; tecnologie e utensili che abbiamo imparato a usare “a modo nostro”, se mi passa la definizione, per dare qualità alle strutture e ai supporti, ma sempre in un preciso contesto estetico e con una lavorazione che – in fondo – è ancora tradizionale, attenta a ogni singolo particolare, alla più delicata delle finiture”.

Certo che vi siete scelto un lavoro complicato…
“… un lavoro che deve essere fatto con ottime tecnologie, utensili eccezionali ma anche e soprattutto con il cuore. Una sfida continua: se non avessimo scelto gli strumenti giusti la passione non sarebbe bastata e certamente non ci saremmo messi a produrre anche finestre!
Lavorare tutto “in casa”, cercare di fare ogni passaggio al nostro interno significa innanzitutto dover acquisire competenze diverse, ma anche avere il grande vantaggio di poter gestire tutta la catena del valore di un prodotto, controllando la qualità dall’inizio ala fine. Questo è essenziale in un lavoro come il nostro, dove devi costruire non solo un mobile o un ambiente, ma uno spazio che sappia regalare emozioni, che rappresenti le scelte e il gusto delle persone che lo abitano. La nostra attenzione al dettaglio, la scelta maniacale dei materiali, la qualità assoluta che le nostre modalità di produzione ci devono permettere di raggiungere sono il motivo per cui i nostri clienti ci scelgono, una eccellenza che per noi è imperativo ritrovare nei fornitori con i quali lavoriamo!
Per noi – da sempre coinvolti nella produzione di arredi di altissima gamma, customizzati da ogni punto di vista – avere scelto di proporre anche il serramento significa non considerarlo più una sorta di “tappo” per chiudere una parete, ma un punto focale, una apertura attraverso la quale percepire, contemplare uno dei paesaggi più belli del mondo, dare a un quadro una cornice che sia parte di un momento…”.

A cura di Luca Rossetti

Padiglione 22, stand E08

woodartcortina.com
twt.tools


TWT A XYLEXPO 2022
Tante le novità che TWT presenterà a Milano. Innanzitutto l’inserto cilindrico multifunzione “Foil RS”, brevetto europeo in widia integrale, progettato per essere installato su utensili ad alta velocità di taglio (come i “Laser.S” e “Laser.HP” di TWT, anch’essi esposti a Xylexpo) e che riunisce le funzioni fino a oggi svolte da raggiatori, settori dentati e incisori.
In un’area dedicata verrà presentata la nuova evoluzione del progetto “Esperia”, sviluppato il collaborazione con Europrofili e Roverplastik, che definisce un nuovo standard nel montaggio dei serramenti legno-alluminio garantendo al contempo prestazioni e design.
Spazio ai sistemi di utensili per la produzione di portoncini “Esperia W0” ed “Esperia W9”, presentati a Xylexpo in anteprima assoluta, che offrono eccellenti performance non solo per quanto riguarda la tenuta ad aria, acqua e vento, ma anche in termini di sicurezza, dunque una valida alternativa al classico portoncino blindato.
Per finire il già ricordato “Laser.HP (High Performance)”, un innovativo utensile progettato e realizzato per garantire i più elevati standard di produttività, finitura e durata sui centri di lavoro e che offre velocità di taglio più elevate, una maggiore durata, una migliore evacuazione di trucioli e polveri con tempi di attrezzaggio ridotti.

Twt: l’utensile al centro! ultima modifica: 2022-10-04T18:56:16+00:00 da Francesco Inverso