“E’ stata davvero una situazione difficile e della cui gravità siamo diventati realmente consapevoli settimana per settimana, nell’ultimo periodo direi quasi giorno per giorno…
Carlo Dolciami
direttore commerciale MAKOR (Sinalunga, Siena)
www.makor.it
- Come avete reagito a questa emergenza?
“E’ stata davvero una situazione difficile e della cui gravità siamo diventati realmente consapevoli settimana per settimana, nell’ultimo periodo direi quasi giorno per giorno. Makor ha agito prontamente implementando le procedure per garantire la salute dei dipendenti e di coloro che interagiscono con l’azienda. Un’attività molto intensa è stata quella delle teleconferenze con i nostri clienti (specialmente esteri), per le dimostrazioni di funzionamento di macchine in accettazione pre-spedizione oppure di dimostrazioni di processi di finitura eseguite nel nostro test lab.
L’attività con la nostra rete commerciale e i nostri clienti si è spostata sui collegamenti a distanza, anche in considerazione delle notizie di posticipo/annullamento delle varie fiere internazionali del nostro settore, che rappresentano un momento di incontro professionale fondamentale per il nostro lavoro. Parimenti c’è stato un notevole incremento delle attività di supporto da remoto ai tecnici dei nostri dealer sparsi nel mondo, insieme ai quali abbiamo potuto continuare al meglio le varie installazioni. Makor ha reagito prontamente, ed è quello che continueremo a fare, consapevoli che tutte le crisi hanno fine e che ognuna offre delle opportunità”.
- Che cosa, a vostro avviso, sta cambiando o cambierà in modo radicale?
“Sicuramente rimarrà un’attenzione ai problemi della salute e a come mantenerla molto più forte di prima. Penso (e spero) che non ci dimenticheremo la lezione impartita da questa emergenza. Per le nostre aziende, di positivo rimarrà una organizzazione del lavoro più moderna, più snella: utilizzo spinto dello smart working e lavoro ancora di più in sicurezza resteranno come eredità positive di questi giorni”.
- Che cosa le autorità e tutti noi dovremmo fare?
“Continuare a rispettare le disposizioni per il contenimento della malattia senza lasciarsi andare dopo le prime notizie positive, ma allo stesso tempo stabilire delle direttive comportamentali per il lavoro nelle aziende, al fine di riprendere le attività al più presto.
Per smuovere il mercato e tornare competitivi rispetto ai nostri concorrenti esteri, il fattore tempo è determinante. Nel coniugare bene queste due esigenze, che se lo vogliamo possono convivere benissimo, sta la sfida che dobbiamo tutti intraprendere”.